Molfetta, 06/05/2009
Si chiama Alessia. Ha 28 anni, ed è archeologa marina. Degna figlia di un lupo di mare, Alessia ha coltivato con ferrea volontà il suo sogno di bambina, e non ha mai pensato lontanamente di fare la ballerina o l’attrice. Sterrare antichi scheletri o riportare alla luce meravigliosi reperti ha tutto un altro fascino.
Da sei anni Alessia non fa che viaggiare, e quando alla sera riapre la porta di casa, la apre a Coimbra (Portogallo), dove ha ottenuto la sua specializzazione e dove sta conducendo il suo dottorato di ricerca sulla ‘archeologia del mezzo acquatico del Gharb al Andalus’; lei ama il mondo, e con le numerose culture che egli ospita, parla in tante lingue!
“Viaggiare è bellissimo, specie – dice - quando lo si fa perchè il tuo lavoro è la tua passione, e ciò ti stimola a livello intellettivo, ti devia dagli schemi della regolarità, della comodità di casa e ti costringe alla capacità di adattarti a tutto e a non urtare i costumi locali. Esistono cose radicate nelle persone che proprio non puoi eludere, si pensi alla cucina. Posso adattarmi a 360° ma so esattamente da dove vengo e dove voglio tornare. Dietro la porta della mia camera c’è la Madonna dei Martiri, e i miei amici lì a Coimbra il 6 di Dicembre mi fanno trovare il piatto di dolci. Noi molfettesi nasciamo con la percezione dell’elemento marino, non lo sfuggi. Diventa normale avere il sole, il nostro mare col suo odore, e chi rimane qui senza la fortuna di confrontarsi, tutto ciò non potrà mai capirlo”.
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