Molfetta e la rete dei porti transfrontaliera

 

Molfetta e la rete dei porti transfrontaliera

 

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Molfetta, 28/01/2022

La presentazione del progetto CRISIS, inserito nel programma CBC IPA “Adriatico”, ossia quello della “cooperazione transfrontaliera” (Cross-Border Cooperation) che fa riferimento a fondi “destinati a specifici interventi” (Instrument for Pre-Accession Assistance), svoltasi martedì 25 gennaio a Termoli, ha visto la partecipazione di quattro partner che si affacciano sull’Adriatico: il Comune di Molfetta, il FLAG Molise Costiero (che ricade nel Compartimento marittimo di Termoli), la Municipalità di Ulcinj (it. Dulcigno, Montenegro) e l’Agjencia Kombëtare e Mjedisit (Agenzia nazionale per l’ambiente, Albania).

Il progetto CRISIS nasce con l’obiettivo di costituire una rete – sicura – di porti nella zona dell’Adriatico che coinvolge i quattro partner, favorendo (tramite una piattaforma digitale) l’analisi di dati relativi il trasporto marittimo tra Italia, Albania e Montenegro, attualmente, in costante aumento. Questo evento mi riporta a fatti analoghi avvenuti nel XX secolo.

Nel settembre del 1911 a Molfetta si costituì la «Alleanza mutua cooperativa fra armatori, proprietari e marinari di bilancelle da pesca» (coincidente con l’odierna Associazione armatori da pesca). Nel biennio 1913-1914, la nostra cooperativa si impegnò ad esercitare la pesca sulle coste dell’Albania «con bilancelle a vela e “con mezzi propri a vapore pel rapido trasporto del prodotto in Puglia”» e considerò «la possibilità di avviare “industrie nuove”, come la conservazione della “sovrapproduzione della pesca marina e l’esercizio della pesca, preparazione della Scoranza del lago di Scutari e della Boiana».

Per rendere efficiente il trasporto del pescato (verso la Puglia), nel 1914 la cooperativa molfettese, presieduta dal prof. rag. Antonio Salvemini, acquistò dalla Compagnia Napoletana di Navigazione a Vapore il piroscafo «Capri». Ribattezzata «Storione», la nave a vapore fu iscritta alla matricola n° 4 del Registro piroscafi del Circondario marittimo di Molfetta. Tra quelle

Di questa unità - ci racconta Corrado Pisani - (non inserita tra quelle elencate in un mio precedente articolo) riportiamo una sintesi della sua vita. Varata nel 1873 nel cantiere navale Stabilimento Tecnico di Fiume, fu la seconda unità di una nuova specie di navi costiere di piccolo cabotaggio.

Commissionato dalla Società Navale di Segna (Senj), il piroscafo fu chiamato piroscafo «Vinodol» o «Winodoll». Le sue dimensioni erano: lunghezza m. 47,09; larghezza m. 4,85; altezza m. 3,27; tonnellaggio netto 185; motrice a vapore di potenza 60 HP. Nel 1875 fu acquistato dalla Partenope Società di navigazione a vapore fra Napoli, le Isole e le Calabrie e ribattezzato «Favorito» o «Il Favorito». Nel 1888, registrato come «Capri», era di proprietà della Società Napoletana di Navigazione a vapore di Napoli.

Nel 1914, come già detto, il piroscafo fu acquistato dalla cooperativa di Molfetta. L’anno successivo (1915) la società molfettese, insieme a quelle di Camogli, Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, risultò tra le quattro assegnatarie di un premio di 2° grado di lire 5.000 ciascuno, stabilito da un concorso a premi indetto il 12 agosto 1912, dal ministro per l’agricoltura, l’industria e il commercio, on. Francesco Saverio Nitti.

La nostra cooperativa era così descritta: «È questa una società che merita di essere presa nella maggiore considerazione per la perfetta ed armonica fusione fra capitale e lavoro, pel considerevole sviluppo dell’azione cooperativa e pel notevole impulso dato all’industria pescareccia, che, mercè sua, ha raggiunto a Molfetta risultati assai soddisfacenti. È inoltre da rammentare il lodevole spirito di iniziativa che anima questa Società e che l’ha spinta a sfruttare i campi di pesca delle coste albanesi ed a provvedersi all’uopo di un piroscafo appositamente acquistato e destinato al trasporto del pesce nei porti italiani».

Quando tutto sembrava procedere per il meglio, lo scoppio della guerra rese impossibile il prosieguo del progetto della pesca in Albania. Fu allora che il piroscafo «Storione» fu venduto alla ditta dell’armatore Annibale Farcelloni.

Il 24 gennaio 1916, per Decreto Ministeriale (D.M.) in pari data, il piroscafo «Storione», classificato “rimorchiatore”, fu requisito e militarizzato. Nel primo trimestre del 1917, iscritto alla matricola n° 17 del Compartimento marittimo di Taranto, era divenuto di proprietà dell’industriale Nicola Raffo fu Domenico di Taranto.

Nel corso del successivo 1918 il piroscafo, riacquisito dal signor Annibale Forcellini, domiciliato in Crotone, venne prima messo in disarmo e poi demolito.

 

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