Comagatte, vulcanica rapper originaria di Molfetta

 

 Comagatte, vulcanica rapper originaria di Molfetta

 

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Molfetta, 10/03/2021


Ci piace raccontare storie di molfettesi dalle tradizioni, all'arte, alla cultura e alla musica, oggi noi dell'Associazione Oll Muvi, conosciuti nel mondo come I Love Molfetta, vogliamo segnalarvi un bell'articolo, condividiamo una parte dell'intervista pubblicata su Rolling Stone dedicata all'artista molfettese "Comagatte".

fonte Rolling Stone

Da tempo gli abitanti di Calvairate – una zona di Milano nel Municipio 4 che include, più o meno, tutto ciò che è compreso tra Viale Molise, Viale Umbria, Piazza Cuoco, Piazzale Martini, Piazza Insubria, Piazza Salgari, Piazza Imperatore Tito – aspettavano che qualcuno puntasse su di loro un riflettore. Non necessariamente un faro alogeno da 800 watt, magari anche una lampadina, piccola ma in grado di gettare una nuova luce su un quartiere troppo spesso definito “difficile”, “disagiato”, “dimenticato”. Ma dimenticato da chi poi?


Ci ha pensato Comagatte, vulcanica rapper originaria di Molfetta che ha eletto queste strade periferiche a proprio domicilio quattro anni fa. Le Ragazze di Calvairate, un’incestuosa fusione di trap e house ode alla Zona 4 e a tutte le sue multietniche sfaccettature, è apparsa su YouTube in una settimana ha già fatto drizzare orecchie e occhi a tutti: “epico”, “bomba!”




Comagatte, chi sei?
Sono Serena Maria (un nome che non dice mai nessuno ma è molto importante perchè è quello di mia nonna) Spadavecchia e sono di Molfetta.


Questo quartiere dista solo 3 km dal centro ma sembra anni luce più lontano, anche oggi. Non ti sembra?
Sì, ma è incredibilmente vivo. Mi rodeva il culo perchè nessuno aveva mai dato dato risalto a questa zona. Sì, ok, ne avevano parlato Tedua e Rkomi ma senza troppi approfondimenti, era passata giusto la cosa che era fico venire da un “quartiere difficile” e stop. Sentivo di doverne parlare.


Evitare il parallelismo tra il tuo pezzo e Le ragazze di Porta Venezia di Myss Keta sembra impossibile…
Allora, avevo visto il video di Myss Keta e avevo notato che un sacco di ragazze di Porta Venezia non erano nemmeno di Milano: Elodie, Priestess, tipo. Quindi mi son detta che potevo farlo anche io: includere cioè nel mio video anche altre ragazze da fuori chiamandole “di Calvairate”, ma volendo rappresentare tutte le ragazze delle zone di periferie di Milano: dalla zona 8, dalla zona 6, donne da altre città che ora non vivono più qui ma che ci hanno vissuto e hanno preso il treno per esserci. Tutto questo succedeva il 22 febbraio del 2020, prima cioè che scoppiasse tutta la merda del Covid…

Comunque le battaglie di freestyle che facevi erano una cosa tipo Eminem in 8 Mile?
Esatto, uguale! Sai quante volte ho vomitato per la tensione, pensando di non farcela, prima di salire sul palco? Poi però ce la facevo sempre. A proposito, vorrei dire che i pugliesi sono i migliori freestyler d’Italia: inventiva, ironia, velocità!

Comunque pensavo che è incredibile il fatto che Calvairate ti stia aiutando a coronare il tuo sogno, a sfondare nella musica.
Non solo quello. Sono venuta qui per trovare un bel lavoro, per farcela insomma. In Puglia ti distrai facilmente. Io associo spesso i pugliesi ai cubani: siamo persone che vivono di poco, si accontentano e festeggiano senza motivo. Qui è diverso.

Il tuo modo di esprimerti è abbastanza senza filtri, eppure questo è un periodo in cui sembra non si possa dire niente senza offendere qualcuno.
È vero, se uso cicciona in una punchline si arrabbiano. Ma perchè non posso dire cicciona? Cioè raga, io sono cicciona, cioè questa è ciccia (si pinza una coscia con le dita, nda). Embè? Cercare di non parlare di certe cose è come nasconderle, normalizzarle. Sei obesa e non ti piaci? Mettiti a dieta e sbattiti! Io sono cicciona e se me lo dici non mi offendi, perchè è vero. Sono cicciona e sono bella!




Parli spesso delle tue ambizioni ma non ho bene capito quali sono: vivere della tua musica?
È difficile campare di musica, devi spaccare di brutto tipo Sfera Ebbasta, io voglio campare grazie a un lavoro nell’ambito dello spettacolo che mi piace, la musica, l’attrice per esempio o la scrittrice… proprio ora sto scrivendo un libro, "Tutte a me" si chiama, perchè la quantità di sfighe che mi capitano ogni giorno è incredibile. Le persone a cui le racconto sgranano gli occhi e mi dicono: «devi farne un libro e stai tranquilla che poi ci tireranno fuori un film». Sono una sfigata di merda!

Ti capisco benissimo, credimi.
Però qualunque cosa farò voglio dedicarmi al volontariato come ho sempre fatto: con le altre ragazze del quartiere per esempio ho appena aperto uno sportello di supporto per le donne di quartiere a Macao, per aiutarle nelle difficoltà, personali o burocratiche.




A Piazza Cuoco e ci salutiamo, non prima che un ragazzo seduto su una panchina del cortile interno la riconosca come «la ragazza che ha fatto quel video della zona! Brava, l’ho visto!». E mentre Comagatte sparisce dietro il vecchio portone ho la sensazione che la Zona Quattro per lei sia la casella “VIA!” Sul tabellone del Monopoly. Prima o poi arriverà di sicuro a Parco della Vittoria.

CLICCA QUI E LEGGI TUTTA L'INTERVISTA di Alessandro Manucci sul sito web Rolling Stone

 

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