Molfetta, 24/02/2021
Cinquant’anni di Archeloclub d’Italia – Giovedì e Venerdì – in diretta – ore 17 – pagina Archeoclub d'Italia Italia | Facebook
Caldarola (Pres. Archeoclub di Molfetta): “A Molfetta il piccolo museo del mare, un vero e proprio “scrigno delle meraviglie”, gestito dall’ Archeoclub d’Italia “Giuseppe M. Giovene”, mostra e documenta le vicende della gente di mare e dei maestri d’ascia di Molfetta, antica città portuale del basso Adriatico”.
A Molfetta dove i soci dell’Archeoclub d’Italia hanno dato vita ad un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, recupero, restauro dei materiali ed utensili legati al mondo del mare, con il supporto di studiosi locali, marinai, operatori dei cantieri navali e scuole di settore. Dunque un polo museale dedicato al Mare si trova a Molfetta grazie ai soci Archeoclub d’Italia. E lì è pronta anche una mostra etnografica dedicata al mare.“
A Molfetta Archeoclub d’Italia gestisce il sito museale “Giuseppe M. Giovene”. I soci di Molfetta, con le loro competenze diversificate dal campo storico-archeologico-etnografico alla ricerca archivistica, hanno allestito, aperto al pubblico e gestito dal 2005 ad oggi, un significativo polo museale dedicato al mare.
Diversi anni fa grazie all'Associazione Oll Muvi, conosciuta oggi nel mondo come I Love Molfetta, venne realizzata una trasmissione andata in onda sui canali nazionali per la promozione della città di Molfetta, troviamo anche un servizio proprio sul Museo del Mare. Qui una parte della puntata andata in onda sul canale TV maracopolo nel format "Borghi Marini".
Si tratta della “Mostra etnografica permanente del mare”, collocata nei suggestivi ambienti della ex neviera della “Fabbrica di S. Domenico” – ha affermato Alina Gadaleta Caldarola, presidente di Archeoclub d’Italia, sede di Molfetta – storico edificio del sec XVII, un tempo convento domenicano, oggi contenitore culturale di proprietà del Comune di Molfetta e sede della Biblioteca e dell’Archivio Comunali.
In questo edificio il piccolo museo del mare, un vero e proprio “scrigno delle meraviglie”, gestito dall’ Archeoclub d’Italia “Giuseppe M. Giovene”, mostra e documenta le vicende della gente di mare e dei maestri d’ascia di Molfetta, antica città portuale del basso Adriatico. L’idea progettuale prese avvio da una preziosa raccolta di disegni ed utensili donati all’Archeoclub di Molfetta dalla famiglia di Vincenzo Estere Uva, maestro d’ascia vissuto tra Molfetta ed Alessandria d’Egitto nella prima metà del Novecento. Partendo da questo nucleo iniziale e coniugando la ricostruzione del passato allo straordinario patrimonio di conoscenze ancora presenti, siamo riusciti a raccogliere le testimonianze materiali, alcune antiche, altre rare, della cantieristica navale molfettese fino ai giorni nostri.
La tradizione marinara vuole che non esista una barca di legno uguale ad un’altra, così come particolari, rigorose e vicine agli elementi fondamentali dell’ingegneria navale sono le regole costruttive che, imparate sul campo, i maestri d’ascia tramandano di generazione in generazione. La mostra etnografica racconta questo patrimonio culturale ed espone gli arnesi di lavoro, i disegni, i modelli e gli oggetti utilizzati dai maestri d’ascia operanti a Molfetta nei primi anni Cinquanta del Novecento, presentandoli nel loro valore d’uso e come documenti di vita e di lavoro.
Opportuni pannelli esplicativi illustrano le sezioni tematiche. L’itinerario espositivo si snoda attraversando la complessa materia delle tipologie di imbarcazioni e le diverse fasi del processo costruttivo e affianca alla cantieristica navale tradizionale le testimonianze materiali delle molte attività dedicate al mare: l’industria delle reti da pesca, la lavorazione del cordame, la produzione delle attrezzature in ferro, le tecniche di pesca e le tipologie di reti utilizzate nell’Adriatico, gli strumenti della navigazione e la ricostruzione storica degli antichi approdi medievali e del porto ottocentesco, le rotte commerciali e di pesca verso l’altra sponda e nel Mediterraneo e i modelli di navi antiche e moderne che percorrevano questi mari, le testimonianze di vita della gente di mare e il variegato universo popolare marinaresco.
Il lungo e minuzioso lavoro di ricerca, recupero, restauro dei materiali è stato realizzato dai soci volontari dell’Archeoclub, con il supporto di studiosi locali, marinai, operatori dei cantieri navali e scuole di settore. I materiali esposti sono stati in gran parte donati da privati e in parte reperiti dai soci.
Attualmente le donazioni e il lavoro di raccolta proseguono e il Museo, sostenuto sin dalla sua nascita dall’Amministrazione comunale, è in continuo divenire e necessita di spazi maggiori. In questi quindici anni dalla sua apertura è stato visitato da un pubblico vastissimo e diversificato: scolaresche, turisti, studiosi, cittadini italiani e stranieri. I soci volontari dell’Archeoclub forniscono supporto con visite guidate e laboratori didattici su richiesta e previa prenotazione. È disponibile anche il catalogo illustrativo del museo e le due ristampe.
Attualmente la “Mostra etnografica permanente del mare” non è visitabile, perchè la Fabbrica di San Domenico è temporaneamente chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione. Se ne prevede la riapertura entro la metà di quest’anno, fermo restando le disposizioni vigenti sui tempi dell’apertura e le modalità di visita per emergenza Covid”.
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