Molfetta, 25/04/2020
La musica che unisce, messa a disposizione di anziani del vicinato. A Molfetta la storia di Annalisa Andriani e dei suoi due figli
Un violino, un violoncello, una chitarra, insieme a tanta passione, la voglia di non smettere di sognare e di mettere a disposizione le proprie doti artistiche per chi ne ha bisogno, in un momento dove è facile che la tristezza e quel senso di smarrimento prendano il sopravvento su un modo diverso di condurre la vita.
E’ proprio quello che devono aver pensato Annalisa Andriani e i suoi due figli Adriana e Giacomo Vito rispettivamente di 14 e 11 anni che ormai la musica la vivono praticamente da sempre. La mamma dei due ragazzi è una violinista e al tempo stesso insegnante di musica presso l’Associazione Musicainsieme di Molfetta, mentre i suoi due figli studiano violoncello e chitarra.
L’emergenza Coronavirus ha costretto tutto il settore a fermarsi, dunque a rinunciare a concerti ed esibizioni, considerati, per certi versi, il pane quotidiano di artisti e musicisti.
Eppure, quando la musica scorre nelle vene, nemmeno tutto quello che è legato al COVID-19 riesce a fermare i musicisti. Questo è accaduto anche ad Annalisa, Adriana e Giacomo Vito che in modo totalmente naturale hanno messo a disposizione degli altri la propria passione per la musica.
«Tutto è nato con un semplice falsh mob lo scorso 4 marzo – ha affermato l’insegnante dell’Associazione Musicainsieme di Molfetta – quando dal balcone di casa, in Via Giovianzzo, insieme ai miei due figli, abbiamo eseguito l’inno di Mameli. E’ inutile descrivere la nostra emozione, ma non potevamo immaginare quella dei nostri vicini, che oltre ad apprezzare hanno iniziato a spingerci a continuare ad eseguire altri brani».
Infatti l’esibizione dei tre musicisti è proseguita nelle settimane successive spinti soprattutto dalle richieste del vicinato. «Siamo consapevoli che non si tratta di un bel momento – ha proseguito Annalisa Andriani – in quanto oltre a dover rimanere fermi, le giornate trascorrono per tutti in modo noioso. Pensiamo agli anziani, ad esempio. Sono stati proprio loro ad incentivare questa nostra iniziativa, che ovviamente non sostituisce un concerto, ma può contribuire ad allietare certe giornate. Durante le domeniche successive al 4 marzo, così come il giorno di Pasqua e di Pasquetta, con mia figlia al violoncello e con il più piccolo alla chitarra, abbiamo eseguito brani di Beethoven, Domenico Modugno, Gardel e persino i Beatles».
Un’ulteriore soddisfazione è giunta dai video delle loro esibizioni, divenuti virali nel giro di pochissimo molto tempo. «Tutt’ora gli anziani del nostro quartiere – ha concluso l’insegnante di musica – continuano a chiederci di suonare. Lo facciamo con amore e con passione, sperando che questo incubo abbia fine al più presto».
fonte La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Bari
scritto dal giornalista molfettese Matteo Diamante
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