Molfetta, 12/03/2020
Oggi in questo particolare momento, noi dell'associazione Oll Muvi, i più conosciuti come I Love Molfetta, vogliamo condividere una bellissima "riflessione" scritta da una giovanissima "blogger" Pinetta Leonetti DiVagno, tutti noi dovremmo imparare a valorizzare il tempo ritrovato.
Il mondo sta rallentando: le passeggiate con gli amici, i baci sulle guance, i rumori delle auto in corsa, le stazioni affollate di prima mattina, i viaggi prenotati all’ultimo, le corse quando si è in ritardo all’università… ormai sono solo ricordi che ci sembrano lontanissimi.
All’appello dei politici, dei medici e delle star italiane di restare a casa, ognuno ha reagito in maniera differente. C’è chi ha pensato subito al fidanzato lontano, chi dovrà rinunciare alle corse nei parchi, chi non potrà vedere i propri nonni per molto tempo, chi non riesce a vivere senza il caffè delle 15:30… Sembra una vera e propria tragedia il non poter uscire di casa, invece non ci rendiamo conto che è solo un’opportunità. Chiaramente non mi rivolgo a chi lavora o a chi è in una situazione disperata, ma solo a tutti i ragazzi che con le università chiuse e i bar vuoti non sanno come indirizzare la propria vita. E sapete perchè questo accade? Probabilmente perchè da quando siete nati fino ad oggi non vi siete fermati un istante. Non avete avuto il tempo materiale di scendere a patti con voi stessi e conoscervi davvero. E del resto come biasimarvi?! Dall’inizio dell’asilo in poi è tutta una corsa verso il conseguimento del diploma, poi della laurea e infine del lavoro.
“Non hai il tempo di fare le cose per bene, devi farle e basta” è una frase che mi sono sentita dire spesso in questi ventitrè anni. Ho sentito dire anche: “Perchè hai scelto quell’università, che prospettive di lavoro hai? Non è il tempo giusto per fare scelte azzardate”. Io l’ho fatto, ho perso tempo. C’è chi direbbe un anno, chi due, chi – invece – direbbe che non ho perso nemmeno un secondo della mia esistenza perchè ho avuto il coraggio di vivere appieno ogni attimo. Comunque sia andata, il tempo mi insegue.
Tempo, tempo, tempo. Siamo nati dentro una spirale dalla quale uscire sembra impossibile. Un’intera società che ti impone di continuare ad andare e di andare veloce anche. Sempre, anche quando non stai bene, anche quando non ce la fai, anche quando non vuoi. “Sbrigati, ci sono miliardi di persone più brave di te nel mondo, se vai piano verrai surclassato”. Poi, improvvisamente, c’è una tragedia più grande della nostra severa società, più grande di noi e, probabilmente, più grande del tempo stesso.
E allora che succede? Improvvisamente ci viene restituito tutto quel tempo che ci hanno rubato alla nascita. E’ poco anche questa volta, ma ognuno di noi è troppo preso dal proprio dramma, personale o universale che sia, da rendersi conto del dono prezioso che abbiamo avuto e quindi ci sembra un tempo infinito, circolare, ripetitivo. Un tempo che non riusciamo a sfruttare al meglio perchè vorremmo uscire, vorremo affollare i bar, viaggiare, sciare, abbracciare gli amici e invece siamo costretti a conoscere noi stessi.
Nemmeno i social riescono a distrarci perchè non puoi stare 24/24h su instagram o facebook. La cosa ci spaventa, ma non lo diciamo per non essere presi per pazzi. Non lo diciamo neanche a noi stessi, ma il problema è esattamente questo: cosa posso fare da solo con me stesso per un mese?
Non ho una risposta diversa rispetto alle solite: “Guarda un bel film, sperimenta una nuova ricetta, metti in ordine gli armadi, studia, leggi un bel libro” perchè mi rendo conto che anche queste attività possono venire a noia dopo un po’ e allora sapete che vi dico? Da oggi voglio godermi questa noia, voglio scoprire cosa amo di più, quali sono i miei sogni nel cassetto, voglio parlare con mia madre e mio padre, voglio accarezzare dieci volte di più il mio cane, voglio scrivere come mi sento sul mio diario e dedicarmi a tutto ciò che non avevo il tempo di fare prima. Perchè adesso quel tempo ce l’ho e anche restare seduta a fissare il soffitto e pensare mi aiuterà e sapete perchè? I nostri pensieri si spostano sempre, inequivocabilmente verso ciò che amiamo e tante volte, in assenza del famoso tempo, non siamo nemmeno in grado di ascoltare noi stessi e capire chi siamo e cosa vogliamo.
Il mondo non si è fermato, non ci siamo fermati noi e non si fermerà nemmeno il tempo. Il mondo sta rallentano e, ad un ritmo sempre più lento, ci sta dimostrando come “il cattivo” cambi sempre faccia, come si possa essere razzisti anche nei confronti degli stessi italiani, come ci si possa adeguare a dei comportamenti più rispettosi nei confronti degli altri e della natura, come ci si possa sentire una piccola parte del tutto, come anche la distanza di un metro e mezzo possa far male, come siamo piccoli rispetto a tutto il resto e come siamo grandi se facciamo fronte comune.
Il mondo rallenta e piano piano riprende a respirare. Noi respiriamo con lui.
Piano piano guarirà. Piano piano guariremo anche noi.
fonte: The World of Pini
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