Molfetta, 25/05/2010
Tra le innumerevoli e-mail, che ogni giorno giungono al nostro sito, www.ilovemolfetta.it, qualche giorno fa una in particolare ha attratto piacevolmente la nostra attenzione.
Piero Piccardi, presidente WTC(World Trade Center) Italia, dopo aver presenziato a Molfetta, la conferenza stampa per la presentazione di “Giomondo” (Giovani molfettesi nel Mondo), che ricordiamo invierà una delegazione di quindici giovani molfettesi nella comunità newyorkese di Hoboken il prossimo 28 maggio, ha scritto direttamente una mail a Roberto Pansini, referente Communication ADV & Marketing WTC in Puglia.
In essa Piccardi racconta come la sua storia personale sia legata ad un personaggio di spicco della nostra Molfetta, da lui definito “grande, se non il più grande molfettese”.
Riportiamo di seguito estratti della mail originale, perchè merita di essere letta così come scritta:
“Roberto,
ti voglio raccontare, con un po’ di figurine, come la mia storia personale si leghi a Gaetano Salvemini, grande, se non il più grande, a mio parere, molfettese. Di certo un grande italiano.
Gaetano Salvemini ha avuto, come più attento allievo e fedele discepolo, Ernesto Rossi.
Ernesto Rossi è stato un grande economista, protagonista politico del nostro primo dopoguerra, artefice della ricostruzione dopo le rovine della seconda guerra mondiale. E’ però passato alla storia prima di tutto, come coerente antifascista che, per questa colpa ha dovuto scontare 9 anni di carcere e 4 di confino. Proprio durante il confino ha scritto insieme ad Altiero Spinelli il manifesto per l’Europa, documento fondativo al quale si sono poi ispirati i padri della prima Europa Unita, Shuman, De Gasperi ed Adenauer.
Il legame stretto tra le idee di Gaetano Salvemini e la vita e le opere di Ernesto Rossi è tenuto in vita falla Fondazione Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi, che ha sede a Firenze e che io frequento.”.
Di seguito Piccardi racconta che è stato alla fine degli anni venti che la famiglia di Ernesto Rossi è andata ad abitare in via delle Cento Stelle 48, alla periferia di Firenze, dove già risiedevano i suoi nonni e la sua mamma. Racconta della bella amicizia nata tra Ernesto Rossi e sua madre fino al giorno dell’arresto, di quanto la mamma ricordasse bene gli incontri clandestini di “bei giovanotti in pantaloni bianchi che si trovavano alla domenica nel giardino dietro casa di Ernesto”, che altro non era che il gruppo clandestino di “Giustizia e Libertà”.
Racconta anche della corrispondenza epistolare tra Ernesto Rossi e sua mamma durante gli anni di carcere e confino, e di quanto le idee, all’epoca sovversive, esposte nelle lettere dallo stesso, abbiano acquisito non solo valore storico, ma” anche un esempio di letteratura che è entrato nei libri di testo”.
La mamma di Piccardi nel 1932 conosce quello che diverrà suo padre e lo sposa nel 1934.
Nel 2005 però il nostro Piero Piccardi ha pensato di ricordare con una lapide Ernesto Rossi e sua mamma, e nel 2008 con il supporto della Fondazione Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi, sono riusciti nell’intento.
Per testimoniare tutto ciò, Piero Piccardi ha anche inviato delle foto della cerimonia.
Insomma che dire….citando le parole dello stesso mittente….”il mondo è proprio piccolo”!!
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