Molfettesi nel mondo: 8 giorni ricchi di eventi

 

Molfettesi nel mondo: 8 giorni ricchi di eventi

 

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Molfetta, 24/08/2015


Sul viso i segni di una vita vissuta alla ricerca di un futuro sereno. Sul corpo i solchi lasciati dal tempo che passa. Eccoli, gli ambasciatori nel mondo di Molfetta, emigrati mezzo secolo fa verso terre lontane che tornano a Molfetta per ritrovarsi, come ogni anno, da decenni, sotto il manto della Patrona, Maria Santissima dei Martiri.

Tutto è pronto per la 34esima edizione del Convegno dei Molfettesi nel mondo che prenderà il via martedì 1 settembre e raggiungerà il suo culmine il 9 settembre con il Molfetta Day e la seduta straordinaria del Consiglio comunale.

Per loro è stato predisposto un programma ricco di eventi, curato dagli infaticabili, “giovanotti” dell’associazione Molfettesi nel Mondo, (il più giovane ha superato da un pezzo i sessant’anni di età). Visite guidate alla riscoperta di Molfetta, gite fuori porta ad Amalfi, a Positano, ma anche a Castel del Monte, e concerti e il convegno di apertura.

Questa edizione del convegno è dedicata a don Gino Martella, il vescovo della Diocesi, scomparso, all’improvviso, il 6 luglio scorso. Martedì 1 settembre, alle 18.30 nella sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, sarà monsignor Domenico Amato, amministratore Diocesano, a ricordare il Vescovo e i viaggi pastorali compiuti per andare incontro ai molfettesi nel mondo.

«E’ una emozione troppo grande quella che viviamo, ogni anno – sottolinea il presidente dell’associazione Molfettesi nel mondo, Marco Vito De Virgilio - quando ci rivediamo in occasione del convegno».

Ed è davvero così. Basta guardare i suoi occhi e quelli dei suoi compagni di viaggio, uomini che, nel tempo, in questi 34 anni, hanno seminato grani di speranza lungo la scia lasciata dai bastimenti. Sono diventati orgoglio delle loro città di origine affidando ai loro figli, ormai cittadini di terre lontane, un patrimonio immateriale di inestimabile valore. Loro che hanno insegnato ad intere generazioni che le frontiere possono dividere gli stati non le persone.

«Noi tutti vorremmo che – dice De Virgilio - si avvicinassero all’associazione i giovani. Non possiamo permettere che il tempo sgretoli la rete di collaborazione e i contatti con le comunità molfettesi in tutto il mondo. Noi, che da ventotto anni rappresentiamo l’associazione, siamo ormai anziani».

E il pensiero va anche ai migranti di ultima generazione. Quei molfettesi che, oggi, lasciano la città, la famiglia, gli amici, per andare a lavorare fuori dai confini nazionali. E poi un pensiero malinconico. «Negli ultimi tempi sono le istituzioni ad averci ignorato. Ci promettono ogni cosa e poi niente, ci lasciano fuori dalla porta».

fonte La Gazzetta del Mezzogiorno
articolo scritto da Lucrezia d'Ambrosio

 

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