Don Giuseppe de Candia saluta Ruggiero Pierro

 

Don Giuseppe de Candia saluta Ruggiero Pierro

 

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Molfetta, 14/04/2015


Carissimo Ruggiero Pierro, diacono permanente, che sei alla destra del Padre, ti scrivo a nome di quanti ti hanno stimato e amato per un grazie del servizio reso alla nostra Chiesa diocesana e alla Comunità di San Gennaro in particolare.

Una sinfonia si sviluppa con molti tempi e diversi ritmi e, dopo aver raccontato in crescendo la vicenda della mente e del cuore dell’autore, si chiude lentamente sommando i sentimenti, sommessamente.

Si è chiusa così la vita terrena di un uomo di grandi talenti, riconosciuti a tutti i livelli sociali; un uomo di forte intelligenza, di grande abilità commerciale, di profonda e silenziosa forza relazionale.

Ti scrivo, uomo venuto dal mare, dai grandi spazi, dalle profondità incommensurabili, dalla via della libertà, nutrito dalla convinzione che un uomo è tale se a servizio del bene, senza condizioni.

Ti scrivo per alzare un tantino il velo sul lavoro delicato di tanti nel porto di Bari come fornitore delle navi. Tutto quello che serviva alla vita di una nave in navigazione era presente nella tua mente e, preveniva, organizzava, forniva come servizio alla vita in mare. Mai un particolare ti sfuggiva. Era il tuo servizio diaconale laico.

Ti scrivo del 1992: da San Gennaro partì il primo campo scuola giovani in Albania appena liberata e bisognosa di aiuto. Ogni mattina nell’ospedale dei bambini, dove i nostri giovani lavoravano, arrivava la fragranza del pane fresco che tu spedivi con il veloce catamarano. Era un tripudio che affogava nella bocche affamate dei bambini ammalati. Spesso per i giovani rimanevano le briciole, e si aspettava il giorno dopo.

Servizio diaconale laico a cui non sfuggivano i particolari.

Una vocazione diaconale coltivata con fede e con tenacia, naturale approdo alla diaconia permanente. Quando se ne parlò con Mons. Bello, ne fu entusiasta e affidò Ruggiero alla cura della scuola diaconale di Mons. Bux dell’archidiocesi di Bari.

L’entusiasmo di don Tonino per ordinare diacono permanente Ruggero, che aveva completato con ottimi voti il corso degli studi, fu bloccato dalla malattia. Mons. Donato Negro, successore, ordinò Diacono Permanente Ruggiero quasi all’inizio del suo episcopato.

Quando il venerato Mons. Bello mandò me come parroco a San Gennaro mi disse: ti raccomando don Saverio de Palma e il prossimo primo diacono di Molfetta Ruggiero. Don Saverio è morto tra le mie braccia e Ruggiero è stato per quasi un ventennio collaboratore fedele della Comunità di San Gennaro. Quando l’ho accarezzato nelle sue ultime ore e gli ho dato l’Eucarestia, prima di bere l’acqua per deglutire, mi ha tirato per la mano e avvicinandomi alle labbra mi ha soffiato, certamente voleva dirmi grazie e, mi sono commosso.

Orme di ordine di Ruggiero si possono ammirare nei registri d’archivio e dell’amministrazione parrocchiale; orme di bontà lascia quest’uomo d’oro che il Signore ha voluto alla sua destra, dopo che ha scalato, con silenziosa e lunga fatica, il calvario.

Ti scrivo per ultimo, mio carissimo Diacono, prega per le persone che non hanno molto capito di te. Prega per la nostra Chiesa locale, per la Comunità di San Gennaro che hai amato e servito. Grazie di tutto.

Don Giuseppe de Candia

 

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