Molfetta, 10/04/2015
Hanno rischiato di finire alla brace per allietare le tavole dei più ostinatoti consumatori di carne. E, invece, per quattro agnellini, alla vigilia del ponte di Pasqua, è cominciata una vita nuova in una fattoria dove, fino a che il tempo non deciderà per loro, potranno scorrazzare liberi e felici di disturbare anche gli altri animali.
A strapparli da morte certa ci ha pensato Pasquale Salvemini, il responsabile regionale della Lac (lega anti caccia) Puglia e del centro recupero tartarughe marine di Molfetta. Colui che, ce la sta mettendo tutta per guadagnarsi un posto nel Paradiso degli animali. Che li ha comprati e li ha adottati.
Gli agnellini ora vivono nella "fattoria sociale" di Michele Camporeale e resteranno lì fino alla vecchiaia. La parte più difficile, per Salvemini, è stato scegliere a quale agnello evitare la brace. Perchè, nell’allevamento visitato, erano tutti in lista d’attesa.
Alla fine la scelta è caduta sui soggetti più giovani. Non che macellare animali adulti sia più dignitoso e d’altra parte fare mattanze, a Pasqua, in nome di una tradizione non è proprio un inno alla vita. Ma ai più giovani magari è stata data la possibilità di vivere il più a lungo possibile e di morire dignitosamente. E agli 800.000 agnelli che, secondo le statistiche, sono stati macellati per Pasqua bisognerà sottrarne quattro.
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