Caparezza a Milano

 

Caparezza a Milano

 

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Molfetta, 14/07/2014


Caparezza in concerto dà lezioni di arte a 10mila persone

Si balla, si pensa e si rischia di imparare qualcosa, nel nuovo tour del rapper pugliese, di Molfetta: Caparezza. Ecco com'è andata a Milano!

Parlare di 'spoiler' recensendo un concerto potrà sembrare strano - di solito la sorpresa è solo legata alla scaletta suonata, e in questi anni dominati da setlist.fm è difficile mantenere il segreto.

Ma nel caso di Caparezza, già il termine "concerto" è sempre riduttivo - sono anni ormai che propone una sorta di spettacolo teatrale che incornicia le canzoni. Grazie al nuovo disco, Museica, a questo spettacolo si aggiunge anche una componente di "visita guidata al museo".

Capirete che quindi le sorprese, all'interno di un concerto-spettacolo teatrale-visita museale, possono essere parecchie, ed è ingiusto svelarle tutte. Sono tantissimi gli ospiti speciali (umani e non umani) che salgono sul palco, perfettamente in tema con le canzoni. Van Gogh? Presente. Kitaro? Presente. I Fiori Di Van Gogh? Presenti. Il toro di Guernica? Presente. Una matrioska contenente Caparezza stesso? Presentr. E queste sono solo le prime canzoni. Il concerto dura due ore, incentrate principalmente su Museica, un disco che retroattivamente "contamina" anche le canzoni del passato, visto che il rapper riesce a collegare i brani ad altre opere d'arte: Vengo Dalla Luna è dedicata a Maigritte e alle sue lune, Dalla parte del toro è preceduta dai tori di Picasso, e così via. Anzi: è proprio in questi momenti che il concerto diventa visita, con le introduzioni ai brani - si scopre che appunto Guernica è diventato un quadro anti-nazista, quando Picasso disse che quella brutalità era stata partorita dagli orrori della guerra, oppure viene spiegato che pochissimi pittori si sono cimentati con la Luna, oppure viene esaminato l'amore di Van Gogh per i cappelli gialli (indossati poi da tutta la band).
Insomma, si rischia di imparare qualcosa, durante questo tour.

Ma si rischia anche di pogare a più non posso, grazie a canzoni attesissima quali Vieni a ballare in Puglia e Non me lo posso permettere (quest'ultima, a livello di coinvolgimento e cori, potrebbe a breve superare la popolarità della prima!). E si rischia anche di riflettere, ascoltando la versione acustica di Non siete Stato voi, decisamente la canzone più applaudita di tutto il set, con il carico di rabbia e sofferenza che porta dietro.

Applausi a Caparezza, quindi, che ha ideato uno show del genere (aiutato da una squadra incredibile di costumisti, scenografi, musicisti, produttori, tutti ringraziati a fine concerto). E applausi, diciamolo, a Diego Perrone, seconda voce perfetta e capace di replicare tutti i 'featuring' del disco ovviamente assenti dal vivo: Alborosie e Tony Hadley hanno trovato un degno sostituto, in concerto!

Due parole sul gruppo d'apertura, i Nobraino. Va detto che ad una band piace vincere facile, se in mezz'ora di set suona un po' di canzoni proprie, due canzoni nazional-popolari (L'Italiano e Romagna Mia), rade a zero un volontario del pubblico, e tiene competizioni di lancio del cappello: scritto così sembra tutto mega-eccitante, e per renderlo un set vagamente noioso ci vuole un certo impegno.

Ecco, la band si è impegnata. Ma saremo noi a non capire lo stile teatrale, per carità... è solo che Caparezza col teatro ci sa fare molto di più, rispetto al gruppo che l'ha preceduto.

fonte: soundsblog.it

 

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