Caparezza: un successo!

 

 Caparezza: un successo!

 

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Molfetta, 29/06/2014


Un successo annunciato, quello del "capellone pugliese, di Molfetta, che piace ai giovani".

Il crescente successo di Michele Salvemini, 40 anni, da Molfetta, è frutto di una carriera artistica che ha saputo evolversi sottraendosi alle etichette che, il più delle volte, rischiano di rivelarsi estremamente pericolose.

Soprattutto quella di «rapper», che implica un’età del cantante, e del suo pubblico, essenzialmente giovanile. Caparezza ha invece saputo crescere, evolversi, fino a presentarsi alla fatidica soglia dei quarant’anni forte di una credibilità intergenerazionale, e di una consapevolezza artistica che ha saputo esprimere nel migliore dei modi nel più recente lavoro, uscito lo scorso 22 aprile.

Una raccolta di inediti che si intitola «Museica» e che nel titolo contiene diversi concetti. Intanto, il 6 inteso come sesto album; ma soprattutto l’idea del «museo». Una «collezione personale» di canzoni come quadri, che l’autore definisce «l’audio-guida delle mie visioni messe in mostra». Ogni brano di «Museica» prende infatti spunto da un dipinto che diventa il pretesto per sviluppare un’idea, un ragionamento.

Okay, so bene cosa state pensando. Questo concetto non vi è nuovo. Oh già: alla fine dell’Ottocento il compositore russo Musorgskij scrisse la celebre suite «Quadri da un’esposizione», ispirata da una mostra del pittore Viktor Hartmann; suite che a sua volta, quasi un secolo dopo, generò «Pictures at an exhibition» degli Emerson Lake & Palmer, pietra miliare del progressive rock. Insomma, l’idea di per sè non è inedita.

Ciò non toglie che con «Museica» Caparezza raggiunga una maturità compositiva e interpretativa davvero notevole, con brani come «Mica Van Gogh», la canzone «primigenia» del disco (il Capa confessa che durante un viaggio ad Amsterdam, «tra le prostitute e la marjuana ho scelto Van Gogh», appassionandosi alle sue opere e ai suoi scritti: da qui l’idea di scrivere un album ispirato a opere d’arte), o come «Giotto Beat», un’invocazione contro la mancanza di «prospettive» in Italia. Un lavoro molto interessante, che sarà il fulcro del concerto nel quale certo Caparezza non farà mancare neppure i suoi «classici».

Lo show di Caparezza è in tour per tutto lo stivale italiano... da non perdere!


fonte: http://www.lastampa.it

 

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