Molfetta, 14/04/2014
Le classi IV A/S.U. e IV A/E.S. del Liceo statale Vito Fornari di Molfetta, nell’ambito della IX edizione del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, organizzano, in collaborazione con la Società Cooperativa FeArT, il Museo Diocesano e la Cooperativa Sociale GEA, un evento sulla Settimana Santa molfettese.
La mostra ‘’RI-PERCORRERE LA SETTIMANA SANTA” sarà fruibile dal 15 al 25 Aprile 2014 presso le sale del Museo Diocesano di Molfetta.
L’inaugurazione avverrà il 15 aprile alle ore 17:30 alla presenza delle istituzioni cittadine, del Direttore del Museo Diocesano, del dirigente del Liceo “V. Fornari”, dei docenti tutor del progetto e dei responsabili delle aziende coinvolte FeArT e GEA.
Tale esposizione ha come finalità la riscoperta delle tradizioni pasquali da parte delle nuove generazioni attraverso il recupero della memoria storica degli anziani, e proprio grazie alla loro collaborazione che sono state integrate le ricerche che hanno consentito alle studentesse del Liceo “Fornari” di elaborare i pannelli didattici e fotografici di supporto alla visita. Inoltre, gli ospiti anziani e disabili della Coop. GEA, con l’ausilio degli stagisti, hanno curato l’allestimento di alcuni stand tematici dedicati alla valorizzazione della tradizione gastronomica pasquale e ai ricordi di gioventù.
La mostra, divisa in tre sezioni, è stata progettata con l’intento di ripercorrere e valorizzare i momenti salienti delle processioni pasquali attraverso l’esposizione di opere d’arte contemporanea di noti pittori molfettesi, statue e quadri antichi appartenenti alle collezioni del Museo Diocesano e selezionati dalle studentesse.
Infine, in esclusiva per Molfetta, sarà allestito il reportage fotografico di Nicola Bastiani, fotografo bitontino che attraverso l’uso di macchine fotografiche d’epoca ha colto momenti significativi ed emozionanti della tradizione pasquale del suo paese.
''Sono convinto che le consuetudini debbano essere conosciute dai giovani perchè essi sappiano che una città senza tradizioni è una città senza storia. E sappiano pure che i riti, i costumi, le credenze ecc. che costituiscono il folclore popolare, hanno antiche radici veramente di notevole valore''.
Gerardo de Marco
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