Molfetta, 14/01/2014
A Felice Altomare, “ai sui 40 anni di carriera, per aver aperto sulla città di Molfetta il sipario del teatro in vernacolo”.
Prestigioso riconoscimento per Felice Altomare, attore, autore, regista, papà del teatro in vernacolo molfettese. Proprio a lui, nelle scorse settimane, l’associazione Oll Muvi (I love Molfetta) ha consegnato una targa nel corso del concerto di fine anno all’Odeon, l’ultima manifestazione ospitata dalla storica sala cinematografica che, è cronaca di questi giorni, ha chiuso i battenti grazie l’immobilismo complice di chi poteva e doveva evitare che la città perdesse l’unico cinema e l’unico contenitore culturale al chiuso dotato di palcoscenico, di camerini, di platea e galleria.
Dal palco dell’Odeon, battuto dai più grandi attori di teatro su scala nazionale e internazionale, Felice Altomare, negli anni, ha regalato pagine di poesia “disegnando” con le sue storie, immagini suggestive pregne di folclore e saggezza popolare.
“La lingua italiana – ha detto Altomare al momento della consegna della targa – è una lingua morta, al pari del greco e del latino, ormai soppiantata dall’inglese e da altre lingue utilizzate a livello internazionale. Per questo diventa importante tramandare il dialetto locale”, che, in alcuni parti del mondo, si pensi ad alcuni paesi dell’America latina, degli Stati Uniti, dell’Australia è conosciuto meglio e più dell’italiano (inteso come lingua).
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