Molfetta, 25/11/2013
America Oggi: venticinque anni dipinti su carta.
Note sobrie, schizzate in punta di penna sul pentagramma della vita emigrante, così definirei America Oggi, che conserva gelosamente la lingua d’origine, nè da libri, nè da scuola imparata. Lingua che vuole conservare la melodia delle radici perchè non vadano perdute.
America Oggi è scheggia di passioni che brillano per qualche giorno, e che sono collocate in un contenitore di affetti, nell’illusione che rimangano incandescenti.
America Oggi è prontuario di rimorsi ad uso interno della Comunità Italiana, per la quale l’emorragia non è stata incidente di percorso sociologico ma fame di lavoro e di affermazione personale.
Ecco il magma vulcanico dei sentimenti provocato da un avvenimento che va ricordato, venticinque anni.
Pochi giorni all’anno godo l’immediatezza cronologica, il tratteggio fresco e invitante di questo GIORNALE venticinquenne, molto giovane ancora, di fronte a me ultraottantenne.
Qualche volta, quando leggi, le cadenze emozionali sembrano prevalere sull’analisi di certi momenti storici, di fortuna o disagio che siano. Ma la serietà del giornale emerge dal puntiglio documentario della testimonianza colta sul posto, dall’angolo della presa diretta e dallo stile del Giornale senza filtri.
America Oggi, giornale denso di vibrazioni ultra territoriali, carico delle non poche inquietudini per i tanti problemi di ingiustizia del mondo in cui opera, contribuirà senza dubbio a rendere solidali i tanti lettori con le situazioni, splendide e sofferte dei nostri concittadini in America.
Auguro tanta luce nel cammino di questo Giornale e tanta riconoscenza dai suoi lettori, tra cui ci sono anch’io come stagionale.
Ho scritto queste poche riflessioni come Direttore Pugliese della Migrantes, la commissione pastorale dei Vescovi Italiani, che mantiene i contatti con tutti gli Italiani all’estero.
Non tutti gli Italiani all’estero, lo scrivo per tutti i lettori di America Oggi, hanno la fortuna di avere a disposizione uno strumento tanto valico. Apprezzatelo.
Da un lettore stagionale (leggo il Giornale nei giorni di visita e permanenza alla mia famiglia in N.J.) un grande augurio. La storia ricompenserà gli sforzi per camminare a schiena dritta.
Don Giuseppe de Candia
Molfetta
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