Molfetta, 25/08/2013
Dalle terrazze con vista su Hyde Park e Kensington Gardens del Baglioni di Londra, al balconcino di casa, a Bari Santo Spirito, a godersi l’afrore del finocchietto selvatico di mare. Dall’atelier Clandestino di Moreno Cedroni al palcoscenico di Melpignano.
Antonio Bufi, 40 anni, di Molfetta, allevato alla scuola di Gualtiero Marchesi torna alla Puglia col profumo di una giornata di maestrale, nei panni di primo chef concertatore de La notte della Taranta 2013.
Un gioco di accordi che deve aver funzionato se è vero come è vero che il maestro Giovanni Sollima dopo avere assaggiato il suo “polpo punto dal fico d’india” apparecchiato per l’occasione, ha detto “questo piatto è musica”. Fra i due è bastato uno scambio di sguardi e un sorriso di mutua riconoscenza, a suggellare l’intesa all’ombra del convento degli Agostiniani, dove anche quest’anno i pellegrini della taranta sono accorsi in 150mila. E dove, per la prima volta dopo sedici edizioni, la terra del rimorso si è scoperta terra fertile di cose buone. Anche alla bocca.
E’ con Eataly, approdata a Bari di recente, che dopo 27 anni di peregrinaggi in giro per l’Italia e per il mondo, che il Bufi è ritornato in terra patria. A lui l’ammiraglia di Francesco Farinetti ha affidato l’impresa di raccontare il territorio a se stesso, ma anche quella di dirigere la piccola orchestra del gusto che ha suonato ai fornelli di Melpignano.
fonte: repubblica.it
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