Molfetta, 22/01/2013
Il lavoro, il cinema, le donne. Le storie che ci hanno fatto sorridere e ci hanno reso orgogliosi.... Molfetta c'è!
Basta consuntivi sui flop, i peggiori, le delusioni e la crisi. Basta negatività. Negli articoli - riassunto sull'anno che è andato e l'anno che verrà, della Puglia resteranno cartoline incendiate dal fumo dell'Ilva o di una bomba davanti alla scuola di Brindisi. Terrò fuori da questo elenco cicloni, stragi del sabato sera, trulli spianati e mafie che a vario titolo rialzano la testa. Stenderò il proverbiale velo pietoso su politici e politicanti, dati statistici su crescita e decrescita e la malinconia dei prossimi due mesi di campagna elettorale che ci aspetta. La Puglia nonostante l'anno duro, resta terra vitale, di accoglienza, laboratorio culturale, luogo in cui accadono cose al limite del romanzesco. Sono tanti i protagonisti delle cose positive, alla rinfusa ne citerò qualcuna.
1) La gente dell'Ilva.
Ebbene i tarantini che nelle terre del Siderurgico hanno manifestato per la loro salute e il loro lavoro. Sempre con civiltà, assennatezza, un pizzico di rassegnazione. Sono andati sotto i riflettori più degli altri anni anche se si è parlato poco della bellissima manifestazione del 15 dicembre culminata in Piazza Vittoria.
2) Due star.
I premi oscar Paul Haggis ed Adrien Brody nel porto di Taranto hanno girato per una settimana parte del loro prossimo film "Third person". Perchè Taranto genera attrazione, creazione, dunque vita, a chi la conosce per la prima volta; anche se sembra condannata a morte. Chissà che Haggis non porti fortuna come Gibson con Matera.
3) Una ragazza di Aradeo.
Emma con la sua voce potente e tanta determinazione (tale da aver sconfitto anche un tumore), vince il Festival di Sanremo. Le sue canzoni segnano una generazione e fanno sgolare anche chi ha qualche capello bianco sulla testa.
4) Le donne di Puglia.
La raccolta di firme per la legge sulla doppia preferenza - che avrebbe permesso di votare liste con il cinquanta percento di quote femminili - è stato un successo e un esempio per altre regioni. Meno esemplare il comportamento dei consiglieri regionali che l'hanno affossata con frasi del tipo "Come farebbe una donna di Santa Maria di Leuca a guidare fino a Bari?"... Nessuna pubblicità ai nomi di questi esemplari di "modernità e civiltà", che l'oblio ricada meritatamente su di loro.
5) Lo scudetto di un uomo di Lecce emigrato a Torino.
Antonio Conte è forse il migliore allenatore italiano, il più amato e il più odiato. La sua polemica più pesante? Con un trentenne di Bari Vecchia, Antonio Cassano, il calciatore italiano con più talento. "Siete solo soldatini" "E tu sii professionale." ecc. Tra i due big sono volati gli stracci e i giornali sportivi ne hanno goduto. L'Italia si divide tra Inter e Juve, ma per noi pugliesi è stato lo scontro, ennesimo, infinito tra leccesi e baresi.
6) Eva Karafili.
Una donna albanese arrivata in Italia con la nave Vlora undici anni fa. Oggi è laureata in Economia e lavora come traduttrice. La sua storia a lieto fine è tornata alla ribalta del documentario di Daniele Vicari, "La nave dolce" uscito nel mese di novembre e che ci ha fatto ricordare come in noi pugliesi alberghi un muro crollato tra est e ovest come nel cuore dei berlinesi.
7) Cecilia Mangini a Taranto.
Una delle prime cineaste italiane, originaria di Mola, l'autrice di Essere donne e Stendalì , torna a 85 anni sui luoghi delle prime sue opere, perchè la passione è un balsamo potente che rinvigorisce e arma soltanto chi ce l'ha nel sangue, come la Mangini.
8) I pugliesi a Londra 2012.
Nella nutrita truppa di ragazzi a Londra dietro la portabandiera Valentina Vezzali, c'erano i nostri e tra questi l'oro olimpico, il mesagnese Carlo Molfetta.
9) Le donazioni per il terremoto in Emilia.
A due passi dalla terra della lega dove non ci amano, i pugliesi sono stati generosissimi. Concerti, partite, lotterie e in estate a Gallipoli addirittura una gara di Body Painting per raccogliere fondi utili alla causa della ricostruzione in Emilia.
10) La Pajara di Ortelle.
Una delle pittoresche costruzioni salentine in pietra a secco senza servizi e corrente è stata occupata da un bancario veneto che in ottobre era sparito dal suo paese. Troppo stress, dunque ha inforcato una bicicletta e ha pedalato fino al Salento. In mezzo agli ulivi aveva trovato la sua pace e una Pajara senza alcun servizio, ma solo la sua primigenia energia ha saputo accoglierlo.
Infine ci sono tante cose curiose, che fanno sorridere, che dimenticheremo e faranno parte della memoria locale di qualche mitomania di paese. La scimmia che fugge dallo Zoosafari e va a farsi un cappuccino in una vicina stazione di servizio; l'isteria collettiva scoppiata nell'agro della Valle d'Itria i giorni precedenti la profezia Maya con gente piombata a Cisternino con archi, frecce e kit di sopravvivenza; i filmini di matrimonio proiettati in un cinema di Molfetta e raccontati nel documentario di Andrea Parena Nozze d'agosto; la creatività ai limiti della demenzialità di tanti candidati alle elezioni comunali con i loro pittoreschi slogan, (su tutti vince l'idraulico che accanto al simbolo del suo partito mette il numero di telefono per chiamarlo in caso di necessità per una politica al servizio in tutti i sensi).
Questi sono solo spunti per un anno che verrà più lieto, e con un pizzico di sana follia maggiore di quello appena trascorso.
fonte: bari.repubblica.it
Riproduzione riservata. La riproduzione č concessa solo citando la fonte con link alla news.