Molfetta, 03/12/2012
Gli SMS si sono evoluti nell’arco di 20 anni. Da comunicazione fra teenager a strumento di informazione nei Paesi emergenti
Gli Short message service (SMS) festeggiano vent’anni.
Il proimo SMS venne inviato da Papworth, dipendente di Vodafone. Il suo SMS era un augurio di “Buon Natale“. Ma dal primo SMS inviato il 3 dicembre del ’92, è stata fatta molta strada. Gli SMS poi divenero una killer-app che fece decollare il mercato dei cellulari.
L’uso dei messaggi testuali via mobile ha seguito l’evoluzione della freccia del tempo: il messaggio testuale, da strumento usato dagli adolescenti per rimanere in contatto con i propri amici (ormai sostituito dalle app di instant messaging e dai social network), è ormai diventato una modalità usata anche dalle Istituzioni e dalle organizzazioni non governative per comunicare con i cittadini.
In questi anni l’utilizzo degli SMS si sta diffondendo rapidamente soprattutto nei Paesi in via di sviluppo per trasmettere informazioni nei luoghi dove non è facile comunicare.
Solo in Italia vengono inviati 90 miliardi di SMS all’anno. in Occidente la messaggistica social, da Whatsapp a Blackberry Messenger (BBM), da Skype alla chat di Facebook, sta progressivamente cambiando il business degli SMS.
Per le Tlc, messe sotto pressione dagli Over-the-top, i messaggi testuali non sono più la gallina dalle uova d’oro. Però, secondo UbiquityLab, non è ancora terminato il boom degli SMS. Con oltre 231 milioni di SMS inviati, gli SMS erano ancora in crescita del 26% rispetto ai primi 9 mesi del 2011.
Crescono ancora gli SMS legati a carte di pagamento (72% del totale), e vanno bene quelli legati ai conti correnti. È inoltre in aumento l’utilizzo dei pagamenti elettronici, spinto anche dal Decreto Salva Italia.
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