Emigranti a Molfetta

 

Emigranti a Molfetta

 

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Molfetta, 07/09/2012


Il gruppo più numeroso proviene dall’ Australia, seguono poi Argentina, Stati Uniti e Venezuela. Stiamo parlando dei circa 40 emigrati in tutto il mondo tornati nella terra natia in occasione della Festa della Madonna dei Martiri, patrona di Molfetta.

A ridosso e in concomitanza dei festeggiamenti, si svolge l’ annuale convegno promosso dall’ Associazione Molfettesi nel Mondo e giunto alla XXXI^ edizione.

Gli emigranti , dopo la cerimonia inaugurale, svoltasi presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, alla presenza delle autorità cittadine, che ha avuto come tema “La nuova emigrazione”, e aver preso parte alla Santa Messa e alla fiaccolata in loro onore , presso la Basilica Madonna dei Martiri, hanno vissuto un altro momento molto atteso: l’ incontro con il vescovo, mons. Luigi Martella.

Nella mattinata di martedì, i convegnisti si sono dati appuntamento presso l’ aula Magna del Seminario Vescovile dove il Vescovo ha avuto modo di chiacchierare con loro, informarsi della situazione delle diverse comunità molfettesi residenti all’ estero.

Dopo i saluti del presidente dell’ Associazione , il Vescovo si è soffermato sui legami con le comunità estere e ha espresso anche il desiderio di visitare il Venezuela, non ancora toccato dai suoi viaggi pastorali e di ritornare negli Stati Uniti, dove è stato invitato nuovamente dagli italiani.

Tutti gli emigrati parlano molto bene l’ italiano e il dialetto, ancora oggi difficile da pronunciare per il nostro vescovo; le nuove generazioni hanno invece difficoltà, ma i nonni cercano di rinsaldare i legami con la terra di provenienza. Mons. Martella ha esaltato il coraggio di questi uomini e donne che hanno lasciato la loro terra, la famiglia per cercare fortuna, lavoro e una situazione più stabile. Ha inoltre affermato che gli “ altri molfettesi” sono sempre presenti nelle sue preghiere e nei suoi pensieri perchè è un modo di sentirsi uniti, nonostante gli oceani che separano.

Non si possono dimenticare le radici, ha continuato; infatti una delle tappe degli emigranti quando tornano a Molfetta è proprio il cimitero dove riposano i cari defunti. Il cuore è stato portato al di degli oceani . Quando il vescovo si reca in visita alle nostre comunità, è lì che respira la Molfetta più genuina , antica, quella non cambiata dal progresso che tutto trasforma.

Alcuni degli emigrati sono tornati dopo decenni, erano partiti in fasce o molto piccoli e hanno trovato la nostra città modificata, con quartieri nuovi e zone commerciali. Ci sono poi stati scambi di ricordi, impressioni, tutti hanno affermato di aver trasmesso l’ amore per la città natia alle nuove generazioni.

A conclusione dell’ incontro è stata donata dal Vescovo a tutti i presenti una immaginetta di Don Tonino Bello, che porteranno nelle loro terre, dove in ogni casa vi è un quadro del presule , a testimonianza dell’ amore verso il Vescovo, mai dimenticato e che ci si augura presto possa diventare santo. La mattinata non poteva concludersi che con le foto di rito per sancire e ribadire il legame con la nostra città.

 

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