San Corrado patrono di Molfetta

 

San Corrado patrono di  Molfetta

 

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Molfetta, 26/01/2012


ù falò di Sen Gherrare du vìerne a Mlfètt

A Molfetta il falò di San Corrado

Eraclito lo indicò come essenza prima e ultima di ogni cosa già nel VI secolo a.C. e molte religioni ritrovano in questo elemento un significato che trascolora dal naturalistico allo spirituale.

Il fuoco assume, senza dubbio, un ruolo fondamentale di mediazione fra il terreno e il divino, fra il mortale e l’immortale e per questo la sua sacralità è celebrata in molte religioni. Nella religione cattolica sono molti i rituali accompagnati dall’uso del fuoco che ha il significato antropologico dell’elevazione della preghiera dei fedeli verso Dio o della venerazione di un Santo.

Anche a Molfetta, come in tante altre città e paesi della nostra penisola, il rituale dell’accensione di un falò si perpetra da tempo immemore ed è associato alla preghiera manifestata dal popolo che chiedeva intercessione e grazie al Santo.

Nel nostro caso il Santo è anche il Patrono della città e dell’intera Diocesi Corrado di Baviera. Tra le leggende che caratterizzano la vita dell’eremita e soprattutto la morte e l’arrivo a Molfetta delle sue spoglie, emblematica è quella sulla disputa del corpo di Corrado, conteso dai cittadini di Modugno e da quelli di Molfetta: per evitare fastidiose contese e futuri rancori i nostri avi decisero di posizionare il corpo del Santo su un carro trainato da buoi e affidare alle bestie l’importante decisione.

Nell’attesa si accese un falò che da quel giorno ha sempre accompagnato la vigilia e la giornata del 9 febbraio dedicata a San Corrado di Baviera che divenne successivamente Patrono di Molfetta dato che i buoi s’incamminarono verso la città dell’Adriatico.

Forse la storia non fu proprio questa ma, molto più semplicemente i molfettesi, ancora privi di un corpo da venerare e a cui affidare le proprie preghiere, trafugarono il corpo di Corrado a cui negli ultimi anni della vita terrena avevano tributato sostentamento e conforto.

A distanza di secoli la tradizione dell’accensione del falò non si è arrestata. Anzi, sebbene non più frequenti come ai primi del novecento, i falò continuano ad animare i giorni precedenti alla festa e quello stesso della festività patronale per merito delle parrocchie cittadine, del Comitato feste patronali e di alcune Confraternite della città, che sperano di conservare e prolungare i riti e le tradizioni proprie del nostro territorio e della nostra storia.

Quest’anno vogliamo ricordare tre falò in particolare che animeranno le giornate di festa dedicate a San Corrado. Si partirà mercoledì 8 febbraio con l’accensione di un falò in piazza Mazzini. L’Associazione Passione e Tradizione che opera per la valorizzazione delle tradizioni locali allestirà una veglia in piazza con la vendita delle tipiche semenze e frutta secca e l’accompagnamento musicale della storica “Bassa Musica” della città di Molfetta, oltre all’esposizione di fotografie d’epoca sulla festività patronale.

Il giorno successivo verrà acceso il gran falò nello spiazzo prospiciente la Cattedrale prima del Solenne Pontificale presieduto da Sua Ecc. Mons. Luigi Martella, Vescovo della Diocesi e chiuderà domenica 12 con il falò allestito dalla Pro Loco in località secca dei pali.

 

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