L'opera: la Basilica Madonna dei Martiri

 

L'opera: la Basilica Madonna dei Martiri

 

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Molfetta, 04/11/2011

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Vito realizza un modello della Basilica Madonna dei Martiri di Molfetta in 5 anni e mezzo.

Una passione nata dall’età di 14 anni, dopo una lunga serie di studi ed approfondimenti tecnici sui modi di riprodurre in piccolo gli oggetti e sui modi di lavorare il legno, legandoli anche alla fantasia e all’astuzia, dopo cinque anni e mezzo di lavoro, circa 4300 ore, è nata la riproduzione del Santuario della Madonna dei Martiri di Molfetta, fermando la sua immagine nel 1997, dove è raccolta tutta l’esperienza assunta in quel momento.

L’idea di realizzare tale modello è nata nel lontano novembre del 1996 dove, grazie al consenso dei frati, cominciarono i miei primi rilievi fotografici.

Il campanile, realizzato tra gennaio e febbraio 1997, fu il primo pezzo dell’intera costruzione e fu utilizzato per confrontare i vari pareri degli amici.

Dopo una lunga raccolta di critiche positive, è cominciata la costruzione del complesso della facciata principale e a seguire, poi, l’intero complesso dell’ospedaletto dei crociati e gli alloggi dei frati.

L’opera è stata realizzata utilizzando listelli di noce per i cornicioni e compensato marino per tutta la struttura, ricoprendolo poi nelle zone interessate, da uno strato di stucco che, dopo l’essiccazione, è stato inciso per la realizzazione delle pietre e dei mattoni.

Ricca di particolari, se ne descrivono alcuni:
le persiane degli alloggi sono state realizzate sovrapponendo, in modo falsato e con una inclinazione di 45 gradi, dei listelli da 2x1 millimetri per la simulazione delle alette, contornandoli da un listello di pari dimensioni per i longheroni, le traverse e gli incassi.

I giochi per i bambini, la giostrina e lo scivolo, così come i cancelli, sono realizzati in ottone.
Con lo stesso materiale sono stati realizzati i lampioncini della pineta, mentre quelli del giardinetto sono nati con l’ausilio della resina colata intorno alla lampadina per forgiarla in modo sferico e montando il tutto su un tubicino in PVC.

Gli alberelli sono realizzati con ramoscelli di ulivo corredati da una “nuvola” di paglietta di acciaio per simularne la chioma.
Nella pineta, la pavimentazione è costituita da circa 5300 mattoncini incisi, di cui alcuni sono rovinati o rimossi dalle intemperie e dalla vicinanza del mare.

All’interno del chiostro tutte le facciate situate sotto le arcate riproducono le posizioni e le dimensioni delle porte e delle finestre; si possono notare anche la porta di ingresso corredata di serratura con bastoni e la scala completa di corrimano che porta agli alloggi del piano superiore.

Gli ingressi in chiesa, quello principale e quello laterale, sono corredati oltre che dal portone principale, anche dalla porticina secondaria per l’ingresso in chiesa.

Nel giardinetto si può notare la fontana con il lavabo, la fontana con la Madonna sovrastante una serie di due contenitori parallelepipedi in pietra ed alla destra dei suoi piedi un’anfora coricata su un lato dove, nella realtà, sgorga dell’acqua.

Sempre nel giardinetto è posizionato S.Antonio su un piedistallo a forma di coppa montato poi su una colonnina.

Per arricchire ulteriormente il modellino, sono stati aggiunti altri particolari che esaltano lo stato di “cosa vissuta” come per esempio i bastoni con le funi per stendere il bucato corredati da tre lenzuola mantenute da mollette, la canna fumaria sul lato degli alloggi; sempre sullo stesso lato si notano le condotte idriche delle acque reflue, un canale rotto ed un canale di acqua piovana che grazie ad una pietra sporgente serve a deviare il flusso dell’acqua proveniente dal tetto e in guisa tale da mandarlo nel terreno.

Nella zona dell’oratorio ci sono, oltre ai due giochini, anche due strutture utilizzate all’epoca come depositi: una di tufo con la chiusura dell’ingresso realizzata con l’utilizzo di una lamiera in ferro zincato, l’altra realizzata completamente in ferro zincato avente un tetto ondulato.

L’applicazione delle varie canali per l’acqua piovana unite ad un invecchiamento generale del complesso concludono l’opera.

" Ringrazio tutti coloro che con le loro critiche e con i loro consigli mi hanno permesso di realizzare nel migliore dei modi questo modello. " Vito Mencar

Se qualcuno fosse interessato all'acquisto dell'opera può contattare Vito attraverso la nostra casella di posta info@ilovemolfetta.it

 

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