Molfetta, 07/03/2011
Riceviamo e pubblichiamo un invito al gioco degli scacchi a Molfetta.
Gli scacchi hanno attraversato epoche e confini e, a circa 1400 anni dalla nascita, sono popolari come non mai... tranne che a Molfetta.
Ci sono molti concittadini che sanno giocare, eppure nessuno gioca. Strano, perchè gli scacchi non conoscono barriere. Non sono protetti da copyright, le regole sono poche (ci vuole meno tempo per imparare le regole degli scacchi che per capire come funziona un cellulare, ed il cellulare lo sanno usare tutti), una scacchiera costa poco, l'età non conta; basta trovare un avversario ed il gioco può partire.
Il problema è appunto quello dell'avversario.
Idealmente bisogna trovarne uno un poco più forte di sè stessi, in modo da migliorare il proprio livello gioco ed al tempo stesso avere qualche probabilità di vittoria. La situazione veramente ideale è comunque rappresentata dalla vita di circolo, dove ogni giocatore ha il proprio stile e quindi ogni scontro ha un fascino diverso.
Ci sono i giocatori accaniti che puoi trovare tutte le sere e quelli super-impegnati che riappaiono come fantasmi quando meno te lo aspetti per una partita veloce prima di cena. Ci sono quelli che amano pensare a lungo e quelli che preferiscono muovere d'istinto; c'è insomma spazio per tutti e tolleranza per tutti.
Gli scacchi sono una lotta in cui bisogna sapere accettare la sconfitta, perchè ci sarà sempre quello che te le suona (anche i campioni del mondo le hanno buscate, figuriamoci noi comuni mortali). Nel momento in cui si capisce che è solo un gioco, in cui si accettano i propri limiti, allora si è pronti a subire il fascino immortale degli scacchi, che è lo stesso fascino che emana da un'opera d'arte, perchè gli scacchi e la loro storia sono una delle massime realizzazioni della mente umana.
Molfetta, per quel che riguarda gli scacchi, è una specie di deserto circondato da tante oasi. Nei paesi anagraficamente meno popolosi (Terlizzi, Bisceglie, Trani, Corato) sono riusciti a creare delle associazioni affiliate alla federazione scacchistica italiana (a sua volta associata al CONI). Da noi invece nulla. Non parliamo poi di Barletta, dove di circoli ne esistono addirittura due, entrambi bellissime realtà. Basti pensare a quello che si trova nella centrale Piazza Federico di Svevia, dove decine se non centinaia di ragazzi passano allegramente le serate e le domeniche pomeriggio. Cosa propone invece Molfetta nelle stesse ore? Le sale scommesse. Fate voi il confronto e poi ditemi cosa sia più salutare.
Tre nostri concittadini, arresisi all'evidenza, quest'anno si sono tesserati col circolo di Trani e con esso partecipano al campionato italiano a squadre (nella promozione regionale, trattandosi di dilettanti di bassa forza). Pur trovandosi benissimo, i nostri tre amici continuano a meravigliarsi di questa situazione priva di plausibili spiegazioni e cercano (invano, a dire il vero), altri compagni di gioco nella loro amata città. Sì, lo sappiamo che esiste il gioco online, ma lì manca la poesia (e quindi si perde la maggior parte del divertimento). Sì, lo sappiamo che tanti cervelli sono fuggiti da Molfetta per ragioni di lavoro, ma è possibile che non sia rimasto nulla? E poi: non bisogna comunque essere dei geni per divertirsi con gli scacchi!
I nostri tre amici hanno creato un sito web per poter raccogliere ulteriori adesioni, ma bisogna uscire da questa dimensione virtuale della rete ed incontrarsi di persona, allacciare rapporti reali. Solo dopo sarà possibile parlare di progetti, di eventi, di sedi e di tesseramenti.
Sogniamo di far nascere una associazione scacchistica a Molfetta ma non siamo ancora abbastanza numerosi, l'invito è aperto a tutti!
L'indirizzo di "Molfetta Scacchi" è invece:
www.inmr.net/molfetta
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