Molfetta, 08/07/2024
Il cognome Pomodoro ha origine dal soprannome Pómo, che rinviene dal latino pomum “frutto, albero da frutto”, dato verosimilmente ad un bambino bello, intelligente e biondo (dai riccioli dorati).
Ancora una ricerca, realizzata dal nostro amico Corrado Pisani, un grande appassionato di storie molfettesi, noi dell'Associazione Oll Muvi, condividiamo affinchè non si perda la memoria, attraverso il sito web "www.ilovemolfetta.it”.
Il primo documento che certifica la presenza della famiglia Pomodoro in Molfetta risale al 28 settembre 1638, giorno della nascita di Angelo Corrado, figlio di Carlo Pomo d’oro e Nunzia de Pinto.
Eseguendo un rapido passaggio ci portiamo al secolo successivo ed in particolare al 1770. Per capitoli matrimoniali rogati il 23 dicembre di quello stesso anno (1770) e la successiva celebrazione del matrimonio (4 giugno 1771), Carlo Pomodoro (n. 31 marzo 1746 - m. 6 luglio 1829, figlio del fu Saverio e Agnese Nisio) sposava Marianna de Felice (n. 1751 ca. - m. 29 settembre 1851, all’età di 100 anni), figlia del fu Francesco e Fagustina Antifora. Nel 1823 Carlo Pomodoro era già titolare di un fondo rurale vigne 2 e ordini 20 situato in contrada Sedelle (proprietà n. 440, Sezione D denominata S. Leonardo).
L’unione tra Carlo e Marianna vide la nascita di undici figli. Di essi citiamo: Agnesa (1775-1833), moglie di Mauro Paloscia, figlio del dottor chirurgo Domenico; Giustina (1780-1823), moglie di Pasquale Porta, figlio di Basilio e Rafaela Messina; Rita (1781-1829), moglie di Filippo Menelao, figlio del defunto Giuseppe Nicola e Carmina Spadavecchia; Eulalia (1791-1877), moglie di Natale Pastore fu Francesco; Francesco Saverio e Gianfrancesco. Quest’ultimi due figli maschi di Carlo diedero origine ad altrettanti rami con i personaggi più illustri di questa famiglia.
Francesco Saverio Pomodoro (n. 4 marzo 1773 - m. 27 febbraio 1856), che coincide con il famoso notaio, autore del manoscritto che registrò gli avvenimenti cittadini del 1799. Il 7 giugno 1795, per capitoli matrimoniali rogati il passato 15 marzo 1795, Francesco Saverio sposava Franceschina Paloscia, figlia del dottor chirurgo Domenico e di Elisabetta Bocassino.
Gianfrancesco detto Giovanni Pomodoro (n. 29 marzo 1785 - m. 16 luglio 1876), per capitoli matrimoniali rogati in data 13 settembre 1807, sposava Marta Lionetti (m. 14 febbraio 1863), figlia di Santo e Vincenza de Leonardis. Dalla loro unione risultano essere nati undici figli:
1) Marianna (1808-1905). Il 2 febbraio 1837 divenne moglie di Donato Epifani;
2) Carlo (1811-65), Sacerdote;
3) Santo (1813);
4) Vincenza Maria (1815-47). Il 15 maggio 1834 si sposava con il notaio Francesco Paolo Maffione di Bisceglie;
5) Saverio (1817-50), legale patrocinatore. Il 26 ottobre 1847 si sposava con Giacoma Maria Poli di Graziano;
6) Vit’Antonio (1819);
7) Agnesa (1822-40);
8) Gerardo (1824-1901);
9) Maria Luigia (1827). Il 12 febbraio 1854 si sposava con Francesco Maria Mastrodonato di Carlo;
10) Francesco Paolo (1829);
11) Giuditta (1832-93). Il 2 luglio 1850 si sposava con Giovanni Battista de Candia di Corrado.
Degli undici figli nati dai coniugi Giovanni Pomodoro e Marta Leonetti scriveremo del solo Gerardo, nato il 26 agosto 1824 a Molfetta.
Il 7 giugno 1858, in Terlizzi, il legale Gerardo Pomodoro si unì in matrimonio con Carmela Gaetana Tatulli, figlia del defunto legale Giuseppe Tatulli e di donna Maria Giuseppa Cassanelli. Nel 1875 Gerardo era proprietario di un fondo rustico, della superficie di are 12 e ca 9 (pari a metri quadrati 1209), situato alla contrada Sedelle o Sant’Alessio, confinante con la strada di Terlizzi. Ivi fece costruire una casina di villeggiatura composta di otto vani. Il fabbricato rurale, ancor oggi presente in situ, coincide con quello di colore rosso nell’immagine.
Sulla porta di ingresso è scolpita la seguente iscrizione: IN QUESTA CONTRADA DI S. ALESIO / L’AVVOCATO GERARDO POMODORO / FABBRICAVA NEL 1875 QUESTO CASINO / PER MEMORIA AI FIGLIUOLI / CHE SI AMASSERO FRA LORO / E SEGUISSERO DEGLI ANTENATI / I CIVILI ESEMPI.
L’origine di questa dedica sta nel fatto che il matrimonio tra Gerardo Pomodoro e Carmela Gaetana Tatulli vide la nascita di ben tredici figli (sette maschi e sei femmine). Fra essi dobbiamo necessariamente citare i seguenti:
1) Maria Marta, Nunziata (n. 2 maggio 1859). L’11 aprile 1885 sposò con il medico Mauro de Nichilo, figlio di Domenico e di Lucrezia Azzarita;
2) Giuseppina, Luigia, Vittoria (n. 22 luglio 1860). Il 5 febbraio 1890 sposò il proprietario Mauro Antonio Minutillo, figlio del fu Vito e di Chiara de Gennaro;
3) Michele, Arcangelo, Guido (n. 14 settembre 1867). Il 24 marzo 1897, in Ruvo di Puglia, sposò la gentildonna Teresa Boccuzzi, figlia del fu Leonardo e di Marianna Farina;
4) Santolo Paolo Apostolo (Molfetta, n. 23 gennaio 1872 - Acquaviva delle Fonti, m. 20 aprile 1912). Tenente medico veterinario. Al decesso (morto celibe) era veterinario comunale di Acquaviva delle Fonti;
5) Felicia (n. 27 luglio 1861). Il 26 ottobre 1887, per contratto matrimoniale rogato nello stesso giorno, sposò il medico Biagio Mastrorilli di Ruvo di Puglia, figlio dei defunti Raffaele e Raffaela de Leo;
6) Giancarlo Fortunato detto Giovanni (n. 20 novembre 1864). Il 13 febbraio 1888, in Andria, sposò la Livianna Mitrano di Locorotondo, figlia di Vito e di Rosa Maria Curri, già vedova del maestro elementare Vito Maria Carmelo Marzovillo (nato a Molfetta il 9 maggio 1859). Dei loro figli, due femmine nacquero nella “casina” su via Terlizzi.
Il 13 febbraio 1888, per atto rogato in Andria da notar Michele de Simone, Gerardo Pomodoro donò a suo figlio Giovanni (Giancarlo) diversi beni, tra i quali un fondo (acquistato dal Demanio nel 1871) situato alla contrada Torre Pavento e San Simeone, diviso in due parti dalla strada di Terlizzi, con casetta rurale nello stesso esistente di ettare 4, are 17, ca 75 ed il fondo con il casino di villeggiatura alla contrada Sant’Alessio. Tra il 1888 ed il 1889, entrambi i terreni furono prima oggetto di ipoteca e poi di surroga (con altri beni).
Il 29 marzo 1891 Carmela Tatulli moglie di Gerardo morì all’età di 56 anni. Dieci anni dopo, il 21 novembre 1901, moriva l’avvocato Gerardo Pomodoro.
to be continued ...
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