Molfetta, 06/01/2024
“Arriva l’Epifania che tutte le feste porta via”. Così recita il detto popolare.
Siamo sicuri di conoscere davvero la storia e il significato di questa festa, oltrepassando i soliti clichè?
Siamo talmente concentrati sulla fine delle festività, sull’imminente rientro al lavoro, con relativo carico di stress, da dimenticare, spesso, di festeggiare con la dovuta consapevolezza un’altra delle celebrazioni più importanti dell’anno, che nulla ha da invidiare al Natale o al Capodanno.
L’Epifania non è solo una festa per bambini, ma racchiude in sè un’essenza molto più sfaccettata, che nasce tra leggende popolari, paure e religione.
Prendiamo in prestito la scopa della Befana, allora (sperando che la cara vecchietta non si vendichi portandoci cenere e carbone) e viaggiamo indietro nel tempo, alla ricerca delle origini della festa dell’Epifania.
Questa ricorrenza, che cade il 6 gennaio nel calendario gregoriano e il 19 in quello giuliano (ricordiamo, infatti, lo scarto di tredici giorni fra i due calendari, la stessa differenza che porta la Chiesa ortodossa a festeggiare il Natale il 7 gennaio) è il momento in cui la Chiesa cattolica ricorda la visita dei Re Magi a Gesù e la manifestazione della potenza divina di quest’ultimo, dunque si tratta di una festa di precetto, mentre le Chiese orientali ricordano il Battesimo del Cristo.
Il termine “epifania” deriva dal greco (epifàneia), che vuol dire “manifestazione”, “venuta” e tale significato è stato accostato alla figura di Gesù per intendere proprio l’incarnazione di Dio, la sua discesa sulla terra.
Buona Befana a tutti!
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