Seicento anni di... Confraternite a Molfetta: Seconda parte

 

Seicento anni di... Confraternite a Molfetta: Seconda parte

 

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Molfetta, 20/03/2023


La seconda parte di una ricerca storica dedicata ai 600 anni di...Confraternite a Molfetta.

Condividiamo, ancora un'importante documentazione, realizzata dal nostro amico Corrado Pisani, un grande ricercatore di storie molfettesi, che ha concesso di pubblicare sul sito dell'Associazione Oll Muvi, affermata nel mondo con il logo I Love Molfetta, le sue "ricerche".


Il 26 maggio 1613 ancora Mons. Bovio eresse canonicamente la confraternita dell’Immacolata Concezione, con sede nella chiesa di San Bernardino degli Osservanti. Composta nel suo nascere da sessantatrè confratelli che si dedicavano alla questua per la città al fine di provvedere alle doti per alcune zitelle povere e orfane. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi, mozzetta celeste, sul petto (lato destro) la medaglia con l’effige della B.V. Maria. I confratelli soprannominati “le celeste” recano a spalla la statua di Santa Maria Maddalena il Sabato Santo.

Nel 1637 (5 febbraio) nella chiesa di S. Francesco nacque la confraternita di Sant’Antonio. Il 18 maggio 1638 questa stessa confraternita fu autorizzata a passare nella chiesa beneficiale di S. Andrea. Svolgevano una forma di assistenza in favore dei degenti poveri dell’ospedale. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi, mozzetta bianca, al collo un cingolo nero con fiocco e medaglia con l’effige di S. Antonio. I confratelli soprannominati “le biènghe” recano a spalla la statua di San Giovanni il Sabato Santo.



Sempre nella chiesa di S. Francesco, il 24 luglio 1661 Mons. Pinelli eresse la confraternita di S. Maria di Loreto. La demolizione della chiesa di S. Francesco costrinse i confratelli a passare nella chiesa di S. Domenico, dove stettero sino a tutto il mese di agosto 1899. Il seguente mese di settembre 1899 la Confraternita passò nella (vecchia) chiesa del monastero di S. Teresa di Gesù. Demolita la vecchia chiesa e ricostruita la nuova chiesa di S. Teresa, nel gennaio 1965 la confraternita di S. Maria di Loreto rientrò in questa sede.

Nel 1670 nella chiesa del collegio dei Gesuiti era presente la Congregazione della Purificazione della Beata Vergine. Il sodalizio risiedette in questa chiesa sino al 1767, anno della cacciata dei Gesuiti dal regno di Napoli. Ottenuto (15 maggio 1768) il regio assenso alle sue “regole”, la Congregatione sotto il titolo della Purificazione prima del 1773 passò nella chiesa di San Giovanni Battista dove restò sino al 1794, anno nel quale si trasferì nella vecchia Cattedrale (o chiesa di San Corrado, odierno Duomo), dove risiede ancor oggi. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi, mozzetta gialla, al collo laccio nero con piastra di metallo che riporta l’effige della Madonna della Purificazione. I confratelli soprannominati “le gialle” recano a spalla le statue dell’Ecce homo il Venerdì Santo e di Maria Cleofe il Sabato Santo.

Alla data del 19 marzo 1685 la chiesa del Collegio dei Gesuiti ospitava la Congregatione sotto il titolo di S. Maria della Visitazione. Nello stesso giorno, la nostra congregazione fu aggregata a quella Primaria dell’Annunciazione nel Collegio Romano. Alla fondazione la nostra Congregazione era chiamata degl’artesi (ossia degli artefici). Nel secondo decennio del ‘700 il sodalizio ebbe sede nella città vecchia. Dopo l’espulsione dei Gesuiti (1767) la congregazione si trasformò in confraternita, sotto il titolo della SS.ma Vergine della Visitazione, e nel 1773 si era già insediata nella chiesa della SS. Trinità (odierna Sant’Anna), dove risiede ancor oggi.

L’abito confraternale è composto da camice e cappuccio bianchi, mozzetta rossa, al collo un cingolo nero con fiocco e medaglia con l’effige della Madonna della Visitazione. I confratelli soprannominati “le russe” o “le sesseriste” recano a spalla la statua di Gesù al Calvario il Venerdì Santo.

Il 10 giugno 1812 fu costituita la Congregazione di Maria Santissima Assunta in cielo. Sorta come pia associazione alla fine del XVIII secolo nella chiesa della SS. Trinità, in epoca successiva transitò nella chiesa di San Domenico. Il 22 marzo 1815, lo Statuto fu sottoposto dal Ministro dell’Interno all’attenzione del Re che concesse il beneplacito affinchè la stessa si erigesse in Confraternita. Il 5 giugno 1816, la confraternita passò nella chiesa di San Gennaro. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi, mozzetta bianco crema ricamata da fiorellini sparsi di colore rosso bruno; cingolo, fiocco e laccio color rosso vino; al collo la medaglia con l’effige della Madonna Assunta in cielo. I confratelli recano a spalla la statua di Gesù nell’orto il Venerdì Santo e quella di San Pietro il Sabato Santo.

Il 4 giugno 1813, alcuni marinai si costituirono in Congregazione sotto il titolo di Maria Santissima del Carmine. Il 5 marzo 1814, il re concesse il suo beneplacito. Il 25 agosto del 1816 la confraternita di Maria SS. del Carmine si trasferì dalla chiesa di San Corrado alla chiesa del monastero di San Pietro, perchè le monache alloggiavano nel monastero di San Domenico.

Sei anni dopo, il 12 dicembre 1822, il sodalizio comprò dalla proprietaria nubile Lucrezia Maria de Rotondo la statua (realizzata da Francesco Verzella) che portano in processione il 16 luglio, giorno di festa della Madonna del Carmine. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi; mozzetta, cingolo con fiocco e laccio color viola; al collo un laccio viola con la medaglia con l’effige della Madonna del Carmine. I confratelli recano a spalla la statua della Veronica il Sabato Santo.

Il 30 novembre 1813, il parroco della chiesa di San Gennaro (Francesco Saverio Nisio) supplicò il Ministro dell’Interno di poter concedere ad alcuni fedeli che si riunivano dinanzi l’altare dedicato a Maria Santissima del Buon Consiglio l’autorizzazione a «vestire un sacco bianco con cingolo, e pellegrina a color celeste fiorato con medalia pendente nel petto». Il 3 settembre 1814 giunse l’approvazione dello Statuto della nuova Congregazione. L’abito confraternale è composto da: camice e cappuccio bianchi; mozzetta celeste con fiorellini rampicanti gialli; cingolo, fiocco e laccio color gialli; al collo la medaglia con l’effige della Madonna del Buon Consiglio. I confratelli recano a spalla la statua della Flagellazione o Cristo alla Colonna il Venerdì Santo.

 

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