Storie di Molfetta: gli emigranti molfettesi

 

Storie di Molfetta: gli emigranti molfettesi

 

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Molfetta, 07/12/2022


L’emigrazione dei molfettesi di un certo rilievo prese avvio dopo il 1870.

In questa news, noi dell'Associazione Oll Muvi, affermata nel mondo come I Love Molfetta, condividiamo una documentazione eccezionale, realizzata dal nostro amico Corrado Pisani, un grande ricercatore di storie molfettesi,

Intorno al 1880, una colonia di pescatori molfettesi (e baresi) si stabilì sulle coste della Bulgaria, nelle città di Dedeagatch (odierna Alexadroupolis), Enos (Enez, odierna Eno), Cavalla (odierna Kavala) e Tasos (sull’isola Taso o Tasso o Thasos). Costoro dopo la seconda guerra balcanica (1913) scamparono ai provvedimenti xenofobi dei Bulgari perchè quest’ultimi avevano necessità assoluta dei nostri marinai a causa della loro inesperienza nelle attività marinare.

Nel triennio successivo (1882-84) su una popolazione di 30.056 abitanti (al 31 dicembre 1881) furono 89 i molfettesi che lasciarono la nostra città con il desiderio di trovar miglior fortuna in Grecia e in Dalmazia.

Nel decennio 1884-1895 il numero degli emigranti salì progressivamente: 36 unità nell’anno 1884, 56 nel 1885, 21 nel 1886, 60 nel 1887, 37 nel 1888, 49 nel 1889, 5 nel 1890, 13 nel 1891, 4 nel 1892, 14 nel 1893, 156 nel 1894 e 97 nel 1895. In questo periodo l’esodo dalla nostra città si diresse verso gli Stati Uniti d’America.

Questa affermazione trova sponda in un atto notarile datato 10 marzo 1897.
I contraenti di questo rogito (compravendita) erano il contadino Domenico Gadaleta (n. 17 aprile 1870), domiciliato a Brooklyn, New York n. 188, 30a Strada; sua cognata, Chiara Seng vedova di Mauro Lorenzo Gadaleta, nata in Germania, domiciliata a Long Island, e Lucrezia Gadaleta fu Bartolomeo vedova del defunto Sebastiano Gadaleta (n. 22 maggio 1833 - m. 6 ottobre 1882), madre dei citati Domenico e del fu Mauro Lorenzo, domiciliata a Molfetta.

Nel 1904 su una popolazione (al 31 dicembre 1901) di 40.135 abitanti ben 630 cittadini lasciarono la nostra città. Tra questi si inserì il concittadino Constantine Maria Panunzio (alla fonte Costantino, Molfetta, n. 25 ottobre 1884 - Los Angeles, m. 6 agosto 1964), figlio del farmacista Nicolò e della casalinga Angela de Felice. Suo nonno, Costantino Panunzio (Molfetta, n. 8 maggio 1815 - Montefusco, m. 31 ottobre 1855), figlio del possidente Nicola e Rosa de Donato, era stato il noto patriota farmacista, condannato a 25 anni di carcere per i moti del 1848 avvenuti in città. Di lui aggiungo, che morì di colera nel Bagno di Montefusco (carcere) e che solo oggi abbiamo ritrovato il suo atto di morte (conservato nell’Archivio di Stato di Avellino) che ci ha permesso di conoscere la data esatta del suo decesso (sinora ignota).

Il giovane Constantine Maria Panunzio non si interessò agli studi ma al mare. All’età di quattordici anni si imbarcò su un veliero mercantile come mozzo (Matricola n. 1825 della Gente di mare). Durante i successivi quattro anni visitò la maggior parte dei principali porti del Mediterraneo. Il suo ultimo viaggio per mare fu in Nord America. Giunto a Boston il 3 luglio 1902, sbarcò dalla nave nel mese di settembre.

L’anno successivo viaggiò attraverso il New England svolgendo diversi lavori. Dopo molte vicissitudini fu assunto come bracciante agricolo da una famiglia protestante che lo incoraggiò a continuare gli studi. Alla fine, entrò alla Kent’s Hill Academy, una scuola preparatoria nel Maine e terminò il corso quadriennale in tre, mentre lavorava per coprire le sue spese. Nell’autunno del 1907 entrò alla Wesleyan University nel Connecticut, dove ottenne prima il diploma di Bachelor of Arts (corrispondente alla nostra laurea in lettere e filosofia) e nel 1912 il titolo di Master of Arts.

Si iscrisse, quindi, alla Boston University School of Theology e nel 1914 conseguì il grado accademico in Teologia Sacrae Theologiae Baccalaureus (baccellierato). Per diversi anni servì come pastore in diverse chiese metodiste nel Massachusetts e fu Sovrintendente della Social Service House di Boston, dal 1915 al 1917.

Nel 1921 Constantine Maria Panunzio diede alle stampe la sua autobiografia "The Soul of an Immigrant", edita a New York, dall’editore Macmillan.

Poco citata in ambito locale, è la cronaca dell’emigrazione di un molfettese verso l’America.

Nel settembre del 1939 partecipò alla fondazione negli Stati Uniti dell’organizzazione Mazzini Society (tra i suoi membri G. Salvemini). Nel 1940 fu designato dal New York World’s Fair Committee tra i cittadini nati all’estero che hanno dato “contributi eccezionali” alla cultura americana.

Nel 1931 Panunzio fu nominato assistente professore di sociologia presso l’Università della California a Los Angeles (UCLA) e qui rimase fino al 1951, anno in cui andò in pensione come professore di antropologia e sociologia.

to be continued ...

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