Cognomi di famiglie molfettesi: Pansini

 

Cognomi di famiglie molfettesi: Pansini

 

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Molfetta, 15/11/2022


Diverse le email e le richieste che riceviamo, in particolare dai nostri emigrati all'estero, chiedono informazioni sulle loro origini, la voglia di conoscere le loro radici è tanta. Continuate a scriverci risponderemo a tutti info@ilovemolfetta.it

Grazie al meticoloso lavoro di ricerca fatta dallo storico molfettese Corrado Pisani sui cognomi delle famiglie molfettesi, oggi noi dell'Associazione Oll Muvi, affermata nel mondo come I Love Molfetta, condividiamo un notevole approfondimento sul cognome "Pansini."

Pansini, illustre famiglia molfettese.

Il cognome Pansini è la cognominizzazione del soprannome Pancinus, derivato da pancia, pansa, panza nel significato di “persona con una grossa pancia”, affibbiato per scherzo o in senso spregiativo.

Questo aggettivo compare nell’Apprezo di Molfetta del 1509 dove è registrato tale «Marinus de Madara dictus Pancinus».

Il sostantivo Madara (o Marada) indica sicuramente la città di provenienza di Marino. Difficile affermare il luogo esatto dato che all’epoca esistevano tre posti chiamati in maniera similare: Madeira (o Medera o Madèra), isola delle Canarie (Portogallo); Madara, montagna nell’isola di Candia e Maldaro, saline presso Cattaro. Tuttavia, noi propendiamo per l’isola portoghese.

Marino era proprietario di una «barcha cum retibus» ossia di una barca utilizzata per la pesca. Morto presumibilmente nel Sacco del 1529, da sua moglie Salvatorella ebbe per figli Giovanni (n. 1495 ca.), Federico (n. ante 1500 - m. post 1552) e Mauro (b. 1° febbraio 1512 - m. post 1578). Da loro discendono i diversi rami di questa famiglia.

Molti sono gli uomini che hanno dato lustro a questo casato. In questo articolo sono riportate (e rettificate) date e notizie inedite su alcuni esponenti. In particolare, abbiamo incentrato questo scritto sul ramo genealogico che ha dato alcuni musicisti alla nostra Città.

Le vicende partono sul finire del Seicento. Nel 1699 il mastro (muratore) Giovanni Pansini sposò Maria Laura de Viesti. Dalla loro unione nacquero diversi figli: il sacerdote e Maestro di cappella Antonio (n. 30 settembre 1703 - m. 19 maggio 1791); il sacerdote capitolare Felice (n. 17 ottobre 1706 - m. 20 dicembre 1791) e Vito (n. 4 gennaio 1711 - m. 7 gennaio 1777).

Alla metà del secolo successivo, il nucleo familiare del marinaro Vito Pansini alias Ciarlatano era composto da sua moglie Maria Lisena e dai maschi: Giovanni (Molfetta, n. 22 agosto 1748 - Perugia, m. post. 1826) ed il Primicerio Luigi (n. 1761 ca. - m. 20 giugno 1823).

I festeggiamenti del nostro Santo Patrono del febbraio 1735 videro la presenza del sacerdote Antonio Pansini, fratello del citato Vito, nella veste di Mastro di cappella.
La fama dello zio, molto probabilmente, suscitò in Giovanni Pansini la passione della musica. Prima del 1783, Giovanni Pansini si trasferì nella città di Perugia dove sposò Messalina Schiavini. In quella stessa città, nel 1824 Giovanni era titolato “Mastro di cappella”. L’unione di Giovanni e Messalina vide la nascita di quattro maschi: il musicante Crispolto, Vito (Perugia, n. 1783 ca. - Molfetta, m. 29 gennaio 1826); il maestro di musica Giuseppe (Perugia, n. 1787 ca. - Giovinazzo, m. 5 settembre 1847); il musicante Gioacchino (Perugia, n. 1795 ca. - Molfetta, m. 4 gennaio 1867) e Antonio.

A partire dal 1804, mentre Antonio rimase a Perugia, i restanti tre fratelli Pansini tornarono nella città paterna. Il primo fu Gioacchino, poi Giuseppe (che si portò in Giovinazzo), indi Crispolto. A Molfetta si stabilirono nella casa, già appartenuta al Sac. Antonio Pansini, situata nella strada S. Salvatore, in prossimità di Palazzo Filioli.

Il 13 maggio 1812 Giuseppe Pansini (che nel 1809 era marito di Maria Irene Coppolecchia) affittò per tre anni le sue opere personali di “professore musicante” a ventisei molfettesi. In pratica, egli costituì la prima scuola di musica che pose le fondamenta per la formazione della (prima) Banda musicale.

Tra i suoi “scolari” il futuro musicante/maestro di cappella Vito Michele Germano (Molfetta, n. 1795 ca. - m. 12 novembre 1846). Nel quinquennio 1814-1818 il filarmonico Giuseppe Pansini era residente nella città di Corato. Ivi nacquero i figli Antonio (n. 5 maggio 1814) e Luigi (18 settembre 1818). Nel 1819 Giuseppe Pansini, nominato Direttore della scuola musicale del Regio Ospizio dei trovatelli, si trasferì in Giovinazzo.

Il 26 ottobre 1844, in Trani, l’avv. patrocinatore Antonio Pansini (figlio di Giuseppe) sposò Rebecca Bassi, figlia dei coniugi Pietro e Adelaide Loria. Dal matrimonio tra Antonio e Rebecca, il 6 maggio 1849, nacque Pietro Pansini (avvocato, giurista, membro della Camera dei Deputati).

Il 30 ottobre 1849, in Giovinazzo, il farmacista Luigi Pansini (figlio del defunto Giuseppe e fratello dell’avv. Antonio) si unì in matrimonio con Peppina Palombella, figlia del notaio Nicola e di Stella Guastadisegno. Dalla loro unione, il 10 febbraio 1853, nacque Irene Pansini. Quest’ultima, in Giovinazzo, il 4 settembre 1878, convolò a nozze con (suo cugino) l’avv. Pietro Pansini (residente in Napoli, dove morì il 29 aprile 1938).

La famiglia Pansini ebbe la sua cappella gentilizia nella chiesa dei Padri Cappuccini. Nel 1776, Sabino Pansini (n. 3 novembre 1739 - m. 10 aprile 1785) ricevette in concessione la cappella della Madonna della Grazia, poi dedicata a Maria Santissima del Rosario.

Come già detto, lungo è l’elenco degli uomini illustri di questa famiglia.
Di essi citiamo: il dottore e medico chirurgo Sergio Luigi (Molfetta, n. 17 luglio 1860 - Napoli, m. 31 marzo 1918); l’ingegnere/architetto Sergio (Molfetta, n. 12 aprile 1810 - Foggia, m. 19 giugno 1869), progettista del nostro porto; il sacerdote/abate/prof. Orazio (Molfetta, n. 12 dicembre 1816 - Napoli, m. 15 aprile 1871), ispettore scolastico; il tipografo Tiberio (n. 1806 ca.), fratello del precedente Orazio.

Di Tiberio Pansini ci piace riferire che il 6 ottobre 1837, insieme a Vito e Tommaso Panunzio, costituì una società per l’acquisto di attrezzature necessarie per installare in città uno stabilimento litografico, al quale si era deciso di dare il nome di Ange Gardien (Angelo Custode). Nel 1839 Tiberio aprì a Molfetta la prima tipografia. Due anni dopo (1841), trasferitosi a Bari, era tipografo ufficiale dell’Intendenza di Bari. Il 5 febbraio 1843, in Bari, Tiberio Pansini sposò Concetta Masucci di Raimondo. Fondò il Nuovo Grande Stabilimento poligrafico, con sede prima in Bari e poi in Napoli.

A chiusura ricordiamo lo stemma di famiglia: d’azzurro, ad una serpe di verde a destra, affrontata ad un grifone doro, entrambi sovrastati da un sole raggiante.


Ringraziamo e ci complimentiamo con l'amico Corrado Pisani per il suo prezioso lavoro di ricerca che ha voluto condividere con tutti noi, nei prossimi giorni altre storie su cognomi delle famiglie molfettesi.

Stay Tuned

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