Molfetta, 03/10/2022
A distanza di ben cento ottantadue anni riporto un avvenimento cittadino (oserei dire “non noto”) che ben rappresenta la generosità del ceto marinaro molfettese.
Ancora una "preziosa" ricerca sulla storia della nostra città eseguita dallo storico molfettese Corrado Pisani, che ha voluto condividere con gli utenti del nostro sito web ilovemolfetta.it, noi dell'Associazione Oll Muvi ne siamo entusiasti.
Il 25 aprile 1840, nelle acque antistanti il nostro porto, si alzò all’improvviso un violentissimo vento. In quella zona erano presenti diverse paranze intente a pescare.
Una di esse, dopo aver tentato di resistere alla furia del mare, dovette soccombere all’impeto della burrasca tanto da venire fracassata dai flutti. L’equipaggio sembrava destinato a perire, dato che pur essendo stati visti dalla costa da diversi cittadini nessuno si era lanciato a prestare immediato soccorso. Lo strazio di quella sciagura indusse il pilota doganale (già 1° pilota col grado alfiere di vascello dell’armata di mare) Luigi Russo e sette marinari a muoversi per aiutare quegli sfortunati.
I soccorritori, dopo aver lanciato in mare uno “schiffo” (ossia barchetta o lancia o battello a remi in dotazione ad una paranza) salirono sopra di esso e tentarono di giungere in prossimità degli uomini in acqua, ma l’operazione risultò vana. I marosi erano troppo vigorosi. Il rischio per i naufraghi di perire sembrò aumentare notevolmente. A quel punto i soccorritori, senza indugio alcuno, si gettarono a nuoto, arrivarono a viva forza presso i resti della paranza, caricarono sulle spalle i poveri sfortunati e li portarono in salvo sul lido tra la gioia di numerose persone.
Tra essi c’era chi applaudiva i salvatori e chi soccorreva il pilota Luigi Russo, che primo a lanciarsi in soccorso dei naufraghi era rimasto ferito alla testa per essere stato scaraventato dalle onde su uno scoglio.
Il Re, informato di questo eroico episodio dal Ministro Segretario di Stato delle Finanze, volendo dimostrare il suo compiacimento, dispose per tutti i sovventori l’assegnazione di un’adeguata ricompensa.
Avendo ritrovato i nominativi dei sette marinai molfettesi e volendo dare il giusto risalto al loro coraggio, ci piace riportare i loro dati anagrafici nella speranza che qualche lontano discendente possa trasalire alla lettura di queste poche righe.
I nomi di questi uomini che abbiamo chiamato “eroi silenziosi” sono:
1) Giovanni Mezzina (n. 1801 circa - m. 14 aprile 1881), figlio di Mauro e Isabella Fontana. Ebbe per moglie Laura Amato.
2) Lazzaro Palombella (n. 2 novembre 1813 - m. 24 marzo 1898), figlio di Francesco Palombella di Antonio e Caterina de Sanctis (o de Santis). Ebbe per moglie Nunziata de Gioia.
3) Leonardo Antico (n. 26 ottobre 1814 - m. post 1907), figlio di Giuseppe e Ottavia Salvemini. Il 25 febbraio 1839, per capitoli matrimoniali rogati in pari data, Leonardo sposò Pasqua Verdesca, del fu Mauro e di Giovanna Solimini. Leonardo fu armatore e proprietario dei trabaccoli nominati: «Mariannina» (15,18 tonnellate), iscritto al n° 671 del Registro matricola del Compartimento marittimo di Bari; «S. Nicola» (39 tonnellate), iscritto al n° 405 del Registro matricola del Compartimento marittimo di Bari. Il matrimonio di Leonardo Antico vide la nascita di tre maschi: Giuseppe (n. 18 luglio 1842). Il 5 febbraio 1871 Giuseppe sposò Martira Maria Visaggio. Giuseppe fu armatore e proprietario dei trabaccoli nominati «San Biagio» (32,33 tonnellate), iscritto al n° 671 del Registro matricola del Compartimento marittimo di Bari; Felice (n. 11 giugno 1858). Il 9 novembre 1887 Felice sposò Maria Consiglia Tridente. Il 14 dicembre 1935 Felice si risposò con Maria Pepe. Egli fu armatore e proprietario (in periodi diversi) dei trabaccoli nominati: «Sant’Antonio ex Mostar» (49,49 tonnellate), iscritto al n° 1382 del Registro matricola del Compartimento marittimo di Bari poi passato alla matricola n° 112 del Registro matricole del Circondario marittimo di Molfetta; «Annunziata Luigia» (58,53 tonnellate), iscritto alla matricola n° 553 del Registro matricole del Circondario marittimo di Molfetta; Mauro (n. 18 luglio 1863).
4) Leonardo Calè (n. 1801 circa - m. 11 aprile 1883), figlio del contadino Carlo e Rosa de Gennaro. Il 7 novembre 1824 sposò Rosa de Palma.
5) Mauro Giuseppe Pignatelli (n. 1799 circa - m. 3 giugno 1887), figlio di Giuseppe e Marianna Capelluti. Ebbe per moglie Lucia Tomasicchio.
6) Onofrio Messina (n. 15 gennaio 1818 - m. 1884), figlio di Giovanni Domenico e Dorotea Pisani. Morto nel naufragio del pielago/trabaccolo «Cappellini» di tonnellate 11, iscritto al n. 667 della matricola del Compartimento marittimo di Bari.
7) Sergio Pisani (n. 10 febbraio 1816 - m. 19 dicembre 1894), figlio di Carlo Pisani fu Sergio e Francesca de Gioia. Ebbe per moglie Giacoma Squeo.
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