Molfetta, 25/08/2022
Il 16 marzo 1843, in una casa posta alla Strada Nuova (odierna Via Tenente Ragno), nacque un bimbo al quale fu imposto il nome di Vincenzo, figlio del marinaro Gennaro Valente di Vincenzo e Laura Salvemini di Ignazio.
Ci racconta lo storico molfettese Corrado Pisani, che ha voluto condividere una sua ricerca sul nostro sito web I Love Molfetta dell'Associazione Oll Muvi: "il primo marinaio molfettese decorato."
Il 21 ottobre 1860 si svolse il plebiscito per l’annessione del Regno delle Due Sicilie a Vittorio Emanuele II. Molfetta con 5703 favorevoli al nuovo sovrano. Il 28 luglio 1861 fu promulgata la «Legge organica sulla leva di mare». Gli individui soggetti alla leva di mare erano chiamati al servizio della marina militare nell’anno in cui compivano il 21° anno della loro età e dovevano prestare 4 anni di servizio.
Il 4 aprile 1864 il Ministro della Marina emanò la circolare per la chiamata per la leva marittima della classe dell’anno 1843.
Coscritto alla leva, Vincenzo fu imbarcato come timoniere sulla piro Corvetta Corazzata Formidabile. Allo scoppio della Terza Guerra d’Indipendenza (20 giugno 1866) l’unità era di stanza ad Ancona. Alle cinque pomeridiane del 19 luglio 1866, la nave, comandata da Simone Pacoret de Saint Bon, ricevette l’ordine di entrare nel porto di San Giorgio di Lissa. In breve: entrata nell’angusta strettoia d’ingresso, rasentando il lato destro, la nave fu oggetto di una violenta scarica di colpi di cannoni e dì fucili, un inferno di fuoco, investì la coperta. Ma la nave italiana penetrò nella base nemica. Nonostante le gravi avarie subite (portelleria asportata e scardinata, tutte le imbarcazioni frantumate, l’attrezzatura fatta a brani, il fumaiolo crivellato, tre morti e quarantuno feriti tra gli uomini dell’equipaggio), tenne fronte alle batterie austriache. Venuta la notte, con morti e feriti a bordo, con avarie nello scafo, mentre le batterie nemiche, in parte smantellate, continuavano a cannoneggiare, salpò la sua àncora ed uscì dal porto per congiungersi alle altre unità che l’attendevano.
Durante il combattimento il nostro concittadino fu ferito da una scheggia di cannone su un occhio. Per Decreto Reale, pubblicato sulla G.U. del Regno d’Italia 26 novembre 1867, n. 324, gli fu accordata una ricompensa che recita «Al marinaio Vincenzo Valente, matricola 20005, con Decreto Reale del 15 agosto 1867, fu concessa la Medaglia d’Argento al valor militare, per essersi distinto nei fatti d’armi avvenuti nell’Adriatico nella campagna di guerra del 1866».
Il 5 gennaio 1867 il Ministro dispose l’invio in congedo illimitato dei militari del Corpo Reali Equipaggi appartenenti alla classe 1843 e che alla data del 1° gennaio 1867 contavano due anni e mezzo di servizio, quelli cioè arruolati prima del mese di luglio dell’anno 1864.
Rientrato a Molfetta, il 22 dicembre 1872, per contratto di matrimonio rogato in data 7 gennaio 1873 da notar Matteo Massari, il marinaro Vincenzo Valente sposò Giustina Valente, figlia del negoziante Gennaro Valente fu Domenico e della proprietaria Pasqua Rosa Carabellese.
Il 15 maggio 1900, nella casa posta in via Annunziata n. 15, il marinaro Vincenzo Valente si spense all’età di anni cinquantasette. L’epigrafe sulla sua tomba recita: Vincenzo Valente / fu Gennaro / Nostromo / Timoniere su R. Nave in guerra / Campagna per l’Unità d'Italia / Medaglia d’argento al valor militare / Battaglia di Lissa 18-20 luglio 1866 / 1843-1900.
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