Rapporto Italiani nel Mondo 2018

 

Rapporto Italiani nel Mondo 2018

 

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Molfetta, 30/11/2018


Noi dell' associazione Oll Muvi, ai più conosciuti con il logo I Love Molfetta, iscritta all'albo dei Pugliesi nel Mondo della Regione Puglia, vogliamo condividere l'avvenuta pubblicazione del XXVII Rapporto Immigrazione 2017-2018: "un nuovo linguaggio per le migrazioni".

In modo particolare, il Rapporto Italiani nel Mondo 2018 ha focalizzato l’attenzione su una precisa categoria di migranti italiani oggi in partenza: i giovani e i giovani adulti, i soggetti con una età compresa tra i 20 e i 40 anni, che hanno lasciato l’Italia nell’ultimo anno o, al massimo, negli ultimi 5 anni, spostando la propria residenza in determinati Paesi del mondo.

«All’interno della ricerca – spiega Delfina Licata, coordinatrice del Rapporto – questo movimento è stato definito come neo-mobilità, volendone sottolineare la contemporaneità ma anche la fluidità. Fluidità, in questo caso, diventa sinonimo di difficile categorizzazione e, quindi, di complessità di un fenomeno che, seppure sia sempre più presente nel dibattito pubblico, resta poco conosciuto nella sua reale consistenza numerica e nelle sue effettive caratteristiche. Per avvicinarci il più possibile alla realtà dei numeri e dei fatti, abbiamo pensato che fosse produttivo analizzare questa specifica tipologia dei migranti italiani di oggi, quelli che frettolosamente vengono definiti ‘cervelli in fuga’, dando per scontato per loro un titolo di studio medio-alto e la positiva riuscita del progetto migratorio. Purtroppo non è così per tutti, e i dati, sicuramente quelli qualitativi, lo descrivono molto bene, delineando anzi una categoria di persone molto eterogenea».

Per rispondere a tanta complessità, si è scelta la divisione per destinazioni.

«La scelta – continua ancora Delfina Licata – è stata fatta prevalentemente in base alla preferenza di destinazione manifestata da chi è partito recentemente dall’Italia. Sono state però selezionate anche nazioni che si sono particolarmente distinte per crescita numerica in questi ultimi anni (come gli Emirati Arabi Uniti o la Cina), Paesi “storici” dell’emigrazione italiana (come l’Argentina o il Cile) e destinazioni “particolari” (come la Nuova Zelanda, Malta o l’Islanda) che forniscono un riscontro di quanto oggi la mobilità italiana sia spinta da un ventaglio plurimo di motivazioni, che vanno dalla ricerca dell’indipendenza economica e di una occupazione a necessità di tipo sentimentale e/o culturale, dal bisogno di sentirsi professionalmente realizzati all’urgenza di inseguire nuove opportunità di vita, dal volersi confrontare con altre realtà, fino al rifiuto di un sistema nazionale, quello italiano, in cui non ci si identifica più».

 

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