Un racconto molfe-danese

 

Un racconto molfe-danese

 

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Molfetta, 25/06/2018


Noi dell'associazione Oll Muvi, quelli di I Love Molfetta, vogliamo condividere con voi una bellissima esperienza di vita, vissuta da un ragazzo danese a Molfetta.
E' un racconto bellissimo da leggere tutto d'un fiato!

Per 9 mesi ho vissuto in Puglia, a Molfetta, lontano dalla mia patria la Danimarca. 9 mesi incredibili e indimenticabili! Ci sono così tante cose da raccontare della mia esperienza molfettese e tante persone da ringraziare. Una parte del mio cuore sarà sempre dedicata a Molfetta ed ai meravigliosi molfettesi!

Sono arrivato a Molfetta a settembre 2017, venivo con una valigia piena di aspettative. Non avevo nessuna conoscenza della città, se non quella che si trova su Wikipedia ma avevo tanta voglia di scoprire e conoscere questa “terra per me incognita”. La Puglia e, soprattutto, Molfetta non sono zone d’Italia molto note in Danimarca, perciò era una possibilità allettante di espandere il mio orizzonte.

L’accoglienza

La storia del mio volontariato inizia un giorno di febbraio 2017, a casa mia “nel Sud”, vicino al confine della Danimarca. Era una giornata di febbraio come tante altre in Danimarca – tanta pioggia, assai!

Iniziavo a sognare, immaginavo Molfetta come un luogo dove poter trovare un raggio di sole anche a febbraio, mentre questo pensiero “girava nella mia testa”, un’altra idea nacque. Imparare una lingua europea ed eliminare i miei pregiudizi ma anche i pregiudizi verso noi scandinavi di essere chiusi e freddi come robottini.

Grazie al programma SVE (Servizio Volontario Europeo / Erasmus+) avrei potuto fare volontariato a Molfetta, presso il Liceo Classico e il Liceo Scientifico. Compilai la domanda e fortunatamente fui scelto. Il mio ruolo è stato quello di supporto linguistico per gli insegnanti del corso Cambridge, ho preparato lezioni in inglese, ho dato vita al progetto di lingua danese, ho diretto le orchestre dell’istituto, ho partecipato al progetto “studenTango”, ho insegnato agli alunni la danza reale della Danimarca e ho affiancato i docenti di lingua inglese partecipando attivamente alle loro lezioni. Sia al liceo classico sia allo scientifico sono stato coinvolto in tante attività didattiche che mi hanno dato l’opportunità di conoscere la cultura, la mentalità e soprattutto la gente italiana.

Ricordo il mio primo giorno lavorativo, il primo incontro con i miei nuovi colleghi, il momento in cui mi sono presentato. Incontrando i diversi docenti, la domanda ricorrente era nelle diverse conversazioni era: “Ma Eskild, cosa mangerai a pranzo?”. Una domanda che mi fa sorridere sempre quando ci penso. Quest’amore tra l’italiano e il cibo è davvero notevole, è famoso! Apprezzare i momenti preziosi in cui ci fermiamo e condividiamo i pasti del giorno mentre parliamo delle nostre vite ed esperienze è una cosa importante da mantenere in un mondo sempre più stressante.
Nella scuola ho avuto il primo contatto con i molfettesi e con “quell’accoglienza meridionale”, che successivamente ho apprezzato. Docenti, studenti, nuovi conoscenti, tutti volevano aiutarmi e farmi conoscere la loro Molfetta e la Puglia. Approfittando di questa “voglia” di farmi integrare, sono riuscito ad abituarmi velocemente alla mia seconda casa.

Ovunque andassi in Italia mi sono sentito integrato. Ho avuto la fortuna di accompagnare i docenti e le loro classi nelle escursioni e nei viaggi di istruzione, ho scoperto l’Italia con i veri italiani. Ho partecipato al Festival della Filosofia a Paestum, ho assistito a una tragedia greca a Siracusa, ho camminato sui viali di Roma, ho visitato Lecce, Taranto, Otranto, ho ascoltato guide turistiche italiane che mi hanno fatto conoscere i diversi aspetti del patrimonio architettonico italiano. Gli amici mi hanno mostrato altre “perle meridionali”, le diverse sagre, il carnevale di Putignano, i ristoranti di cucina tipica, le acque cristalline in cui nuotare, i posti in cui ballare e divertirsi.

Molfetta – ancora più familiare!

Dopo pochi giorni nella mia nuova realtà iniziavo a promuovere Molfetta.

Raccontavo della bellezza del tramonto al porto, delle passeggiate con i miei amici su Corso Umberto, del nostro fermarci al bar perchè “il bisogno di caffè era così forte”.
Cominciavo a persuadere i miei amici danesi, i miei genitori e un mio fratello a venire a godersi Molfetta e il suo clima decisamente migliore rispetto a quello danese.
Ho usato la rete esistente tra noi volontari europei, in cui ci scambiamo consigli ed esperienze, per fare un po’ di pubblicità a Molfetta e alla fine … alcuni volontari provenienti da altri paesi europei sono venuti a trovarmi. Subito hanno captato il nostro star bene e il forte legame nato tra noi volontari e la nuova città: Molfetta.

La famiglia molfettese

Parlando di famiglia, una nuova espressione è stata introdotta nel mio vocabolario “la famiglia molfettese”. Questa è meravigliosa e molto grande, ne fanno parte gli amici italiani, i bravi e avventurosi volontari, le “vere” famiglie italiane che mi hanno trattato come “uno di loro”, i colleghi e i vicini con pazienza in abbondanza, i “molfedanesi” che hanno partecipato al corso di danese, gli alunni delle orchestre, e gli alunni in generale, le professoresse che mi hanno trattato come fossi “il loro figlio unico”.

Questa famiglia avrà sempre un posto speciale nella mia mente e nel mio cuore.
Uno scrittore danese disse: “Viaggiare è vivere”. Mi permetto di aggiungere ci fa crescere, incontrare e conoscere i diversi aspetti del nostro mondo e io sono davvero grato di aver avuto la possibilità di viaggiare e di far parte della società molfettese, e non vedo l’ora di rivedere la mia famiglia molfettese in futuro. Allora rimangono ora solo le parole: Grazie – grazie mille! Ci vediamo presto!

Eskild Kielberg Jacobsen, volontario europeo presso Licei “Da Vinci – Einstein” di Molfetta, settembre 2017 – giugno 2018.


Grazie Eskild per tutto quello che hai portato nella nostra scuola, la tua forza di volontà, la tua caparbietà nel portare al termine tutte le nostre innumerevoli iniziative, le tue conoscenze trasmesse con tanta naturalezza ai nostri studenti che sono subito diventati tuoi amici e hanno cercato in ogni modo di farti sentire a casa, insegnandoti qualche termine dialettale. E’ vero sei arrivato spaventato tra di noi, ci guardavi con occhi meravigliati quando non capivi la nostra lingua ma testardo come sei hai imparato anche quella….e lo hai dimostrato con il tuo diario di bordo. Molfetta ti aspetta insieme ai tuoi compagni danesi e a tutti coloro che vorranno condividere con noi il proprio bagaglio culturale e esperienze di vita.
We love Molfetta and you of course!!!

Messaggio di ringraziamento della prof.ssa Mezzina Vittoria.

 

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