Molfetta, 11/10/2017
Nicola Arciuli, da Sidney Australia, con la famiglia del figlio Domenik e il nipote, Vito, figlio di Luigi, con la propria famiglia sono a Molfetta: i pronipoti "hanno bisogno di attingere vitalità dalle radici nostre", dice il patriarca Nicola dall’alto dei suoi quasi due metri di altezza.
Nicola ha voluto riunire la famiglia. Diversi giorni sempre in giro per le strade Molfetta, anche pranzi organizzati, in diversi ristoranti, con tutta la famiglia e "vecchi amici" molfettese, ad un pranzo erano in 62 a tavola. L’atmosfera è di famiglia: volumi ad alta frequenza, movimenti dei più piccoli come una giostra, anziani intenti a raccontarsi le ultime “battute”.
"Mi sono affacciato al ristorante. - A parlarci è Don Giuseppe de Candia - Mi son detto: ma che trovano questi nostri emigrati di tanto attraente a Molfetta per sottoporsi ad un viaggio di quindici mila chilometri. Spendere un po’ di quattrini, quando certe immagini della nostra città viaggiano in internet, e possono essere ammirate ovunque nel mondo?"
La risposta?
Le radici hanno un fascino che con gelosia conservano solo in loco. Non sono esportabili. Come il sapore del latte materno si gusta soltanto quando si hanno in bocca i capezzoli di mamma, così rimane l’attrazione fatale delle radici: solo venendo a casa di mamma città, Molfetta si ritorna ricaricati e in grado di riprendere un cammino umano all’altezza di tale definizione.
Si va via sazi ma non al punto da non volerne più. "Ritornerò" ogni emigrato scrive sul suo cuore e parte. #ilovemolfetta
Continuate a seguirci, noi dell'Associazione OLL MUVI, quelli di I Love Molfetta, abbiamo altre storie da raccontarvi, click here www.ilovemolfetta.it
Riproduzione riservata. La riproduzione è concessa solo citando la fonte con link alla news.
