
Molfetta, 11/07/2017
E’ solamente meraviglioso vivere certi momenti nel servizio Migrantes con i richiami continui l'Associazione Oll Muvi, quelli di I Love Molfetta, che ha le antenne all’erta degli arrivi dei nostri all’estero.
In due giorni tre mondi a confronto, Paramus N.J. (USA), l’Italia e Fremantle (Australia).
"… Se sei felice, tu lo sai, batti le mani…" A cantare con tutte le movenze del canto è un bambino di poco più di un anno, Gyan, venuto con i genitori, Natalie e Adam Delfiner, da Fremantle in casa di parenti di quarta generazione.
La signora è alla quarta volta che viene a Molfetta, educata dal nonno Pantaleo Zaza, che si trasferì in Australia con la mamma Isabella Altamura, ad amare Molfetta che dapprima non conosceva e quando poi l’ha conosciuta se ne innamorata… "Appena posso, scappo qui per ritemprare le mie radici, ripete con un sorriso accativante, trattenendo il riccioluto suo bambino che ripete Molfetta."
E’ una bella verità che questa ragazza, ora madre di quel bimbo che canta e battendo forte le manine ripete in coro con le piccole parenti, le nipoti di Pietro Facchini nella cui villa di campagna è avvenuto l’incontro di cui parliamo: Molfetta ta ta ta…..
L’odore delle radici ritempra la conoscenza di se stessi. Riassaporare nella realtà quanto abbiamo assorbito crescendo negli anni, ci dice la verità sull’amore della famiglia che ci ha messo al mondo. Toccando con mano quanto nonno ci ha raccontato forse con un po’ di magone, ti apre il cuore alla verità che ti ha fatto crescere.
Superflo ringraziare Pietro, la moglie (ex alunna mia di magistrale) e le figlie disperse tra Locorotondo e Milano. Grazie con tutto il cuore. Pietro mi hai dato conferma: "accogliere i nostri che tornano, è affezionarsi sempre più al piccolo lembo di terra, Molfetta, ormai mondiale."
Don Giuseppe de Candia
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