
Molfetta, 24/06/2017
La conoscenza della tragedia greca e dei temi del mito che in essa si sviluppano è uno dei capisaldi su cui poggia la nostra cultura, immagini e temi che attraverso i secoli hanno accompagnato tutte le discipline intellettuali ed artistiche dalla pittura alla filosofia, dalla poesia alla scienza.
La commedia d'altro canto è uno strumento ideale per veicolare la conoscenza, essa è capace di mettere a suo agio lo spettatore e renderlo quindi più ricettivo partecipe e curioso.
Dalla comunione tra tragedia e commedia nasce Edipostanco, una narrazione del mito per eccellenza, Edipo, attraverso una rilettura delle tragedie greche che vi fanno riferimento (Edipo re, Edipo a Colono di Sofocle, Sette a Tebe di Eschilo e Fenicie di Euripide) affidata ad un narratore piuttosto singolare: un personaggio comico, uno zanni della Commedia dell'Arte di tradizione rinascimentale.
Edipostanco segna anche una linea di congiunzione tra due diverse esperienze teatrali del nostro passato, tragedia e commedia dell'arte, fornendo con quest'ultima un esempio tangibile di un modo di fare teatro sempre più raro in Italia: la commedia dell'arte appunto, che tutto il mondo ci invidia eppure molto poco viene praticata e sempre meno italiani sanno cosa sia.
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