
Molfetta, 30/01/2017
La via di fuga, la strada del pane, il sentiero della libertà, il cammino della speranza e della fiducia è stato sempre il nostro mare.
Su questa via si sono incamminati tanti nostri concittadini per inseguire il sogno della propria libertà e della propria realizzazione umana.
La nostra Chiesa ha scelto la via della ricerca dei pezzi di cuore della diocesi per conservare rapporti e affetto. Ha cercato di tenere i contatti con tutte le comunità diocesane, tessendo rapporti di inserimento nella Chiesa dei luoghi di residenza. E oggi continua con internet quasi ogni giorno a mantenere contatti
Con i due parroci delle parrocchie italiane, S. Francesco e S. Anna, ad Hoboken nel New Jersey U.S.A., si cominciò a tessere una tela di rapporti pastorali che si sono poi sviluppati nel tempo particolarmente con S. Francesco.
Il fenomeno della devozione mariana trapiantata tale e quale in diocesi, è diventato addirittura oggetto di studio nel Dizionario enciclopedico edito dalla Migrantes qualche anno fa. Gli addetti ai lavori della migrazione hanno chiesto luci su questo fenomeno di devozione popolare unico al mondo.
Mons. Peter de Campo, venuto da noi per conoscere le radici e le ragioni profonde del fenomeno religioso dei Molfettesi della sua diocesi, 4 volte più grande dell'Italia spinse don Tonino Bello a restituire la visita. A Mons. De Campo sono seguiti altri due Vescovi suoi successori.
Troppo grande quel fenomeno religioso per non essere oggetto di studio e di ricerca.
Grazie a S. Ecc. il nostro Vescovo che ha voluto questa manifestazione. Grazie al direttore regionale della migrantes per il suo intervento. Grazie a Gino Sparapano che ha organizzato alla perfezione il tutto e a tutti voi che avete avuto la pazienza di concedermi pochi minuti. Grazie.
Don Giuseppe de Candia
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