
Molfetta, 14/05/2017
Da piccolo souvenir a elemento da collezione, sta diventando una piccola mania
C’è chi parte con la lista dei regali o dei pensierini per la mamma, la nonna, la zia, gli amici, il collega di ufficio, il cane o il gatto. O chi improvvisa, magari all’ultimo secondo in aeroporto, e si lascia catturare dal cappellino dei Chicago Bulls o con la scritta New York, dal portachiavi con boccale di birra bavarese o dalla riproduzione in miniatura della Torre Eiffel.
Ma per molti, il pensierino è il classico "attacchino", il "ricordo" con calamita che si attacca alla porta del frigo, una piccola mania assai diffusa tra i viaggiatori italiani. Si tratta di un piccolo oggetto che non ingombra, fa figura, in qualche caso è anche trendy e soprattutto ha un costo assai sopportabile.
Il segreto del suo successo è scritto nel suo "dna": è piccolo, per attivare un ricordo a volte funziona meglio di un rullino fotografico, si può collezionare e scambiare tra amici. E, campeggiando sul frigorifero, e' sempre sotto gli occhi di tutti.
Quanto a motivazione d’acquisto le calamite battono tutti gli altri souvenir, ecco almeno una dozzina di buone ragioni: trovano posto senza difficoltà nel bagaglio a mano, raffigurano sempre un monumento o qualcosa tipica del luogo dove si è stati, molti hanno la scritta del posto, non ingombrano in casa, si possono collezionare, danno colore alla cucina, non sporcano nè sciupano le superfici, possono essere usati per fissare foto o messaggi, alcuni sono dipinti o realizzati a mano, si trovano ovunque, costano poco, risultano un pensiero gradito per chi li riceve.
E, visto dalla parte dei negozianti, hanno sicuramente buoni margini: li prendono con poco dai produttori e li possono rivendere in grandi quantità. Allora, alzi la mano chi non ne ha almeno uno in casa.
Alla vostra collezione non può mancare, il magnete con il logo di I Love Molfetta
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