Molfetta: Storie di velieri... dimenticati

 

Molfetta: Storie di velieri... dimenticati

 

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Molfetta, 03/06/2024


Storie di velieri... dimenticati by Corrado Pisani


Il 3 novembre 1906, per dispaccio n. 4562 diretto alla Capitaneria di porto di Bari,
il Ministero della Marina dispose il passaggio all’Ufficio di porto del Circondario
marittimo di Molfetta delle matricole della gente di mare e delle navi. In pratica, con tale provvedimento, a Molfetta vennero istituiti l’ufficio della Gente di mare e l’ufficio del Naviglio (inteso come Proprietà navale).


Ancora pagine di storia molfettese, qui di seguito un'altra "lunga ricerca", realizzata dal nostro amico Corrado Pisani, un grande appassionato di Molfetta. Attraverso il nostro sito web ilovemolfetta.it, noi dell'Associazione Oll Muvi ospitiamo e condividiamo con piacere il prezioso lavoro di Corrado Pisani, affinchè non si perda la memoria. A tutti Voi buona lettura.


Alla data del 1° luglio 1907, dall’ufficio di Bari della matricola della gente di mare
transitarono in quello di Molfetta ben 3.903 iscritti.
Alla data del 31 agosto 1907, provenienti da Bari, nel Registro della matricola dei
velieri del Circondario marittimo di Molfetta (Modello numero 30, già 83) furono iscritti (almeno) 273 velieri.

Il lettore attento noterà come abbiamo scritto “almeno” perchè il dato numerico
riportato non è documentabile. Infatti, l’utilizzo dell’avverbio discende dalla realtà che
l’intera raccolta dei Registri (dal n° 1 al n° 1349) si sarebbe dovuta comporre di undici
volumi. Purtroppo, il “secondo” volume, dove erano annotati i velieri iscritti sotto la
matricola dal n° 194 al n° 385, iscritti in un arco di tempo che andò dal 31 agosto 1907 al 28 giugno 1910 (estremi inclusi), è andato smarrito in epoca imprecisata.

Incrociando i dati emersi da atti notarili e da notizie riportate nei libri-registro dei
diversi enti di classificazione (Lloyd’s Register, Veritas Austro-Ungarico, Registro
Italiano Navale), è stato possibile raccogliere i dati di molte navi a vela che,
diversamente, sarebbero rimaste nel dimenticatoio. Recuperati i due terzi (128 su 192) dei nominativi dei velieri contenuti nel Volume 2° e sperando di rendere utile servigio in favore degli appassionati di vicende marine, qui riporteremo solo i velieri maggiori.

Eccoli di seguito:

1) Santa Maria del Rosario ex Krunoslav. Goletta costruita a Trieste nel 1885 dal costruttore navale Romano Scopinich. Caratteristiche e dimensioni (in metri): numero alberi (na) 2 e bompresso; Lunghezza (L) 21,86; larghezza (l) 5,42; altezza (h) 2,40; tonnellate stazza lorda (tsl) 59,16; tonnellate stazza netta (tsn) 45,57. Il 31 agosto 1907 il veliero, di proprietà dell’armatore Sergio De Cillis fu Domenico di Bisceglie, fu iscritto sotto la matricola n° 197. In servizio sino al 1941.

2) S. Mauro ex Amata Teresina F., ex Amata Teresina. Trabaccolo costruito a
Chioggia e varato nel settembre del 1900 dal cantiere Fratelli Giacinto Poli. Dimensioni: L. 20,35; l. 6,05; h. 2,19; tsl. 50,32. Nel 1902, acquistato dai fratelli
Difrancescantonio di Ortona, era iscritto al n° 560 del Compartimento di Ancona. Nel
biennio 1903-04 era chiamato «Amata Teresina F.». Venduto all’armatore Mauro
Dell’Olio di Bisceglie, il 31 agosto 1907 fu iscritto sotto la matricola n° 211 di
Molfetta. Fu ribattezzato «S. Mauro». Dopo il 1918 fu venduto ai fratelli De Grecis fu
Giuseppe di Bari che lo iscrissero sotto il n° 510 di Bari. Affondò a Valona a seguito
di una collisione con un cacciatorpediniere italiano.

3) Gelsomina. Brick-schooner (brigantino-goletta) costruito nel 1868 dal cantiere di Giacomo Bonifacio di Castellammare di Stabia. Nel periodo 1873-87, il veliero, di tonnellate 167, era iscritto sotto il n° 735 del Compartimento di Castellamare. Armatori G.B. Treglia e Gambardella. Nel 1890, di proprietà dell’armatore Francesco Midolo e Compagni, era iscritto al n° 628 del Compartimento di Catania. Il 23 giugno 1906, per atto di notar Lorenzo Germano, fu acquistato per Lire 7.000 (ossia Euro 25.336 del 2007) dai fratelli Altomare, Vincenzo (carati 12) e Salvatore (carati 3), entrambi figli del defunto Corrado, e dai fratelli Sallustio, Giovanni (carati 4) e Mauro (per carati 5), ambedue figli del fu Cristallino. Il 31 agosto 1907 fu iscritto sotto il n° 233 di Molfetta. Per altre notizie leggi «l’altra Molfetta» del gennaio 2015 (pp. 48-49).

4) Elena ex Terzo. Trabaccolo costruito a Chioggia dal Cav. G. Poli (o Giacinto Poli), varato il 31 maggio 1889. Nel 1890, il trabaccolo «Terzo», di 50 tonnellate nette, era iscritto sotto il n° 1731 di Venezia ed era di proprietà dei fratelli Poli e Compagni.
Acquistato da armatori biscegliesi, (forse) nel maggio del 1908 fu iscritto sotto il n°
289 di Molfetta. All’iscrizione armatori erano i signori Leonardo Squiccimarro fu
Benedetto e Sergio Cosmai di Nicola di Bisceglie. Nel 1912, il trabaccolo chiamato
«Elena» era di proprietà di Sergio Cosmai di Nicola e altri soci. Nel 1918, iscritto al n°
920 di Torre del Greco, era divenuto di proprietà dell’armatore Lorenzo Palomba di
Leonardo. Nel 1921, ribattezzato «S. Francesco», era iscritto sotto il n° 614 del
Compartimento di Livorno e di proprietà della signora Giannina Pieroni vedova De
Pirro. Nel 1939 il trabaccolo fu trasformato in pontone.

5) Valle di Pompei ex Teresina I a (o Teresina P.). Realizzato a Torre del Greco dal costruttore navale di 1 a classe Luigi Tramparulo, fu varato l’11 settembre del 1885. Il veliero, iscritto sotto il n° 2639 del Compartimento di Napoli, era dell’armatore Leonardo Palomba fu Lorenzo. Nel 1897 armatore della goletta divenne il signor Francesco Borrelli. Dimensioni: L. 25,38; l. 6,24; h. 3,00; tsl 101,86. Nel 1905 la goletta fu iscritta sotto il n° 16 del Compartimento di Torre del Greco. Il 23 gennaio
1909, per atto di notar Ludovico Sorrentino, il veliero fu acquistato dai molfettesi
Felice Altomare fu Francesco (carati 18) e Antonio Squeo di Francesco (carati 6).
Il successivo 14 febbraio 1909 la goletta transitò sotto il n° 307 di Molfetta. Nel 1912, la goletta era di proprietà dei fratelli S. e Francesco Altomare e compagni. Prima del
settembre 1917 fu venduto all’armatore Silverio Piro di Terranova Pausania (oggi Olbia) e cancellato dalla nostra matricola.

6) Saturno ex Rosa, ex Lorenzo. Brigantino-goletta costruito dal cantiere Stanislao Paolillo fu Gennaro di Torre del Greco, su committenza dell’armatore Giuseppe Mazza fu Crescenzo. Varato nel 1875 con il nome «Lorenzo» fu iscritto sotto il n° 2011 del Compartimento di Napoli. Nel 1897 fu comprato dall’armatore Giuseppe Pagano che lo ribattezzò «Rosa». Nel 1903 nuovo proprietario divenne Alfredo Caldani che gli impose il nome «Saturno». Nel triennio 1904-06 fu proprietà dell’imprenditore Vincenzo Gentile che lo iscrisse nel Compartimento di Reggio Calabria.
Nel successivo triennio (1907-09), il veliero transitò sotto il n° 45 del Compartimento di Catania essendo divenuto di proprietà della signora Concettina Denaro. Acquistato da Vincenzo Altomare e compagni, (forse) nell’aprile 1909 fu iscritto sotto il n° 317 di Molfetta. Dimensioni: L. 26,15; l. 6,56; h. 2,77; t.s.l. 94,48; t.s.n. 83,52. Il 20 febbraio 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, mentre era ormeggiato nel porto di Antivari, insieme alla goletta Gesù Crocifisso, fu oggetto di cannoneggiamento diretto da parte di tre unità navali austriache (le torpediniere TB68 e TB15 ed il cacciatorpediniere Csikós). Dopo questo evento, il veliero fu venduto all’armatore Vincenzo Ottomane e compagni, passò al “Registro galleggianti” di Molfetta. In esercizio sino al 1924.

7) Lucrezia ex La Bella Michelina. Goletta costruita nel 1886 a Marina di Cassano, una delle spiagge di Piano di Sorrento (Napoli), dal costruttore Antonino Paturzo. Dopo il varo, il veliero fu comprato dalla signora Maria Giuseppa Jacono (carati 10), da Nicola Ricca (carati 8) e da Francesco Jacono (carati 6), e iscritto sotto il n° 2695 del Compartimento di Napoli. Dimensioni: L. 17,60; l. 5,03; h. 2,33; tsl. 43,38; tsn. 35,41.
Dopo il 1906 fu comprato dal marittimo Mauro Dell’Olio di Girolamo, nativo di
Bisceglie. Il 22 aprile 1909 il veliero fu iscritto sotto il n° 327 di Molfetta.
Due giorni dopo (24 aprile), per atto di notar Pasquale Albanese di Giorgio, Mauro Dell’Olio di Girolamo vendette per 6.000 Lire a Mauro Dell’Olio fu Gioacchino, l’intera goletta con tutti gli attrezzi necessari alla navigazione. Nel 1909 il veliero era chiamato «Lucrezia». Nel 1916 fu cancellato dal registro dei velieri e passato a quello dei galleggianti «essendo di tonnellaggio inferiore alle 50 tonn. lorde». Nel 1920 era di proprietà dei marinari Tommaso Palmiotto e Giuseppe Marolla, entrambi di
Giovinazzo.

8) Gesù Crocifisso ex Galileo. Goletta costruita a Chioggia dal cantiere Luigi (o
Antonio Luigi) Menetto. Varata nell’ottobre del 1890. Nel 1896 era di proprietà di Giovanni Furlan e Giuseppe Frizziero.
Nel 1902, iscritta sotto il n° 1811 del Compartimento di Venezia, era di proprietà dei fratelli Vincenzo, Giuseppe e Riccardo Frizziero del fu Sante Giovanni. Dimensioni: L. 27,50; l. 7,07; h. 3,18. Dopo il 1904, fu acquistato dal marinaio Giosafatte Croce di Stefano. Nel maggio 1909 fu iscritto sotto il n° 334 di Molfetta. Nel 1912, ceduta all’armatore G. Camporeale, la goletta era registrata sempre sotto il medesimo numero. Nell’aprile del 1917 fu cancellata dalla matricola di Molfetta per essere transitata nel naviglio ausiliario della Regia Marina.
Dopo il 1923 la Regia Marina cedette l’unità al signor Sergio Salvemini.
Nel 1924 fu sottoposto a lavori di totale riparazione. Il 24 aprile 1929 fu reiscritto sotto il n° 804 del Circondario di Molfetta. Non requisita dalla Regia Marina, nè iscritta nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato. In navigazione da Valona a Corfù, verso le ore 17.00 dell’11 aprile 1942, a 5 miglia per 285° da Porto Palermo (Albania), fu attaccato a cannonate dal sommergibile britannico HMS Torbay ed affondato. Tra gli otto uomini di equipaggio ci furono due decessi. Altre notizie si potranno leggere in un testo di prossima pubblicazione curato dal sottoscritto e da Lazzaro La Forgia, che ha consultato i documenti originali conservati nella Prima Sezione dell’Archivio Storico della Marina Militare (sede in Roma).

9) Bella Rosa. Il 18 marzo 1886 il costruttore navale Francesco Lubrano di Torre del Greco varò un brigantino goletta di nuova costruzione, di 100 tonnellate, chiamato «Bella Rosa», commissionato dal capitano mercantile Francesco Raiola di Raffaele. Dimensioni: L. 25,47; l. 6,65; h. 3,10. Subito dopo, il veliero fu iscritto sotto il n° 1262 del Compartimento di Livorno.
Nel 1900 il veliero fu acquistato dall’armatore Francesco Ascione fu Domenico di Torre del Greco che lo iscrisse al n° 3734 del Compartimento di Napoli. Nel 1903 l’unità passò in proprietà del cap. Francesco Raiola (carati 8) e del possidente Pietro Pappalardo fu Salvatore (carati 16).
Il seguente anno (1904) il veliero transitò al n. 246 del Compartimento di Torre del
Greco. Il 4 luglio 1908 la goletta, proveniente da Salerno, fu coinvolta in un sinistro
marittimo nelle acque di Gallipoli. Dopo questo incidente, fu venduto al signor
Francesco Calvario di Nicola (n. 24 febbraio 1876 - m. 10 gennaio 1947) che (forse)
nell’estate 1909 lo iscrisse sotto il n° 342 della matricola di Molfetta.
Nell’aprile del 1918, per ordine del Comando in Capo dell’Armata e del Basso
Adriatico, vennero requisiti quattro velieri. Tra essi il «Bella Rosa», che venne
requisito “per scopi militari” dall’Ufficio di Porto di Molfetta. Vennero sbarcati
attrezzi e corredi. L’equipaggio fu sostituito con personale della Regia Marina.
La requisizione, pertanto, consistette nella presa di temporaneo possesso del corpo del veliero restando a carico della Regia Marina la sua manutenzione, le eventuali
riparazioni, l’esercizio, ecc. Il valore dichiarato dal proprietario all’atto della
requisizione fu di lire 40.000, ma la Commissione di requisizione, nella seduta
dell’11 maggio 1918, stabilì la misura dell’indennizzo da corrispondere in caso di
perdita del veliero in lire 16.707.
Nel 1923 il veliero era già stato dotato di un motore ausiliario di 45 cavalli asse, costruito dalla ditta SATIMA di Trieste. Nel 1926 l’unità fu riclassificata “veliero con motore ausiliario”. Cancellata nel 1934.

10) Peppino P. ex Peppino, ex Emilia (o Ofelia), ex Marianna Pellerano.
Il 30 agosto 1902 dal cantiere Fortunato Celli di Viareggio veniva varato un brigantino goletta di nuova costruzione chiamato «Marianna Pellerano», commissionato da Antonio Silvio Pellerano di Giovanni di Massa (Carrara). Dimensioni: L. 28,16; l. 7,22; h. 3,17; tsl 126; tsn 120. Fu iscritto sotto il n° 57 del Compartimento di Livorno. Dopo il 1907 il veliero fu acquistato dai fratelli Antonini di Andrea che lo ribattezzarono «Ofelia». Nell’estate 1909, con il nome «Emilia», fu iscritto sotto il n° 346 di Molfetta. Proprietario era Francesco Paolo Ascanio (meglio Dascanio) di Barletta, titolare anche di un altro brigantino goletta chiamato «L’Indipendente F.».
Nel 1914 il veliero si chiamava «Peppino». Nel primo trimestre del 1917, il
«Peppino» fu acquisito dalla Regia Marina e cancellato dalla matricola di Molfetta.
Nel 1921 fu venduto ai tre fratelli Palomba (Lorenzo, Michele, Leonardo) ed ai tre
fratelli Perna (Antonio, Michele, Salvatore), tutti di Torre del Greco. Il bastimento fu
iscritto sotto il n° 1009 di Torre del Greco.

11) Lombardia. Brigantino goletta costruito a Sestri Ponente nel periodo 1885-86 dal costruttore Giuseppe Peragallo. Varato nel febbraio 1886 e iscritto sotto il n° 3444 di Genova. Dimensioni: L. 33,20; l. 8,06; h. 3,00. Nel 1895 armatore divenne il signor Armando Vergottini. In epoca successiva al 1902 il veliero fu acquistato da armatori molfettesi. Nel 1909, in un giorno cadente nel mese di settembre (o ottobre), fu iscritto sotto il n° 348 di Molfetta. Nel 1911-12 armatore era il signor S. Losapio. Due anni dopo (1914-15) nuovo armatore era il signor M. Spadavecchia. Nel 1916, dichiarato di tsl. 151,22 e tsn. 117,82, armatore era Lazzaro Salvemini e compagni.
Nel 1919 cancellato dalla matricola di Molfetta. Nel 1931 avviato alla demolizione.

12) Giuseppina. Goletta della quale si ignorano porto, anno di costruzione e nome del costruttore. Il 2 novembre 1909 fu iscritta sotto il n° 349 di Molfetta. Il 18 giugno 1910, per atto di notar Nicolò de Sario, il marinaro Tommaso Marolla fu Giuseppe vendette a suo fratello Alfonso, marinaro, l’intera goletta, per lire 1.500. Dimensioni: L. 18,78; l. 5,23; h. 1,94; tsl. 36,78; tsn. 29,80.

13) Maria di Porto Salvo P. Goletta costruita nel 1907 a Torre del Greco dal maestro d’ascia Antonio Acampora, su commessa dell’armatore Lorenzo Palomba fu Stefano (carati 24). Varata il 7 luglio 1907 ed iscritta sotto il n° 512 di Torre del Greco. Dimensioni: L. 22,70; l. 5,75; h. 2,20; tsl. 51,38; tsn. 43,33.
In epoca successiva la goletta fu venduta a biscegliesi. Iscritta sul finire del 1909 sotto il n° 355 di Molfetta. Nel 1916 proprietari erano Giuseppe Sette, Francesco Sette fu Pietro e altri soci di Bisceglie. Cancellata nel 1918 dalla matricola di Molfetta per acquisto fatto da Vincenzo Altieri, Carmela Colantuono, Francesca Di
Donna e Vincenzo Loffredo, tutti di Torre del Greco. Iscritta sotto il n° 921 (o 925)
di Torre del Greco.

14) Marietta ex Nuova Addolorata. Trabaccolo costruito nel 1881 (o 1884) ad Amalfi. Iscritto (forse) nel marzo 1910 sotto il n° 370 di Molfetta. Dimensioni: L. 20,35; l. 5,78; h. 2,00; tsl. 43,19; tsn. 33,96. Armatore e proprietario era il marinaro Domenico De Cillis di Bisceglie. Cancellato dopo il 1920.

15) Sebastiano S. ex Angelico Guerriero. Brick schooner costruito a Procida nel 1869- 70 dal costruttore di prima classe Aniello Mazzella. Nel 1873 il veliero «Angelico Guerriero», di 263 tonnellate di registro, era iscritto a Procida e di proprietà dei signori L.Michele Scotto e Luigi Pagliara. Nel 1881, era iscritto sotto il n° 1529 di Napoli. Quattro anni dopo (1885) l’unità era passata al n° 623 di Catania. Nel 1887- 88, ribattezzato «Sebastiano S.», nuovo proprietario era il capitano Salvatore Spampinato di Catania. Dimensioni: L. 29,90; l. 7,96; h. 4,79; tsl. 222,88; tsn. 198,98. Acquistato dall’armatore molfettese Vincenzo Altomare fu Corrado, fu
iscritto, presumibilmente nel marzo/aprile 1910, sotto il n° 371 di Molfetta. Nel
1915, riacquistato dall’armatore Spampinato, fu cancellato dalle matricole di
Molfetta e transitò sotto il n° 64 di Palermo.

16) Giuseppe P. ex Stella M., ex Paradiso, ex L’Aurora M.. Goletta realizzata a Torre del Greco dal costruttore Matteo Tramparulo. Varata nell’aprile del 1890. Fu acquistata dall’armatore G. Liguori, che gli impose il nome «L’Aurora M.» e la iscrisse sotto n° 2877 del Compartimento di Napoli. Il 22 ottobre 1893 la goletta, di tonnellate 95, ebbe una collisione col piroscafo «Enna», a 15 miglia fuori Viareggio.
Il veliero subì pochi danni, motivo per cui fu rimorchiato in porto dallo stesso
piroscafo. Nel quinquennio 1897-1901 proprietari erano i signori Giuseppe Domenici
fu Raffaello, Antonio Fedeli e Amos De Ranieri.
Nel 1902, armatore Amos De Ranieri, era iscritto sotto il n° 1535 del Compartimento
di Livorno. Nel biennio successivo (1903-04) il veliero, chiamato «Stella M.», era di
proprietà del solo Antonio Fedeli di Livorno. In epoca successiva fu acquistato dal
marinaro molfettese Antonio Squeo di Francesco, ribattezzato «Giuseppe P.» ed
iscritto, in un giorno non noto del trimestre aprile/giugno 1910, sotto il n° 383 di
Molfetta. Caratteristiche e dimensioni (in metri): np. 1; na. 2 e bompresso; L. 26,20,
l. 6,98; h. 2,77; t.s.l. 98,41; t.s.n. 79,13. Nel 1916 la goletta fu cancellata dalla
matricola di Molfetta.


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