La Festa di San Corrado avvenuta nel 1785 |
MOLFETTA 08/02/2022 Il 5 agosto 1785 i lettori della testata giornalistica “Gazzetta di Parma”, allora non ancora quotidiana, ritrovarono una cronaca della grandiosa e solenne festa celebrata nei giorni 10, 11 e 12 del passato mese di luglio (1785) nella nostra Città, in occasione della traslazione del corpo del Santo Protettore Corrado dalla vecchia alla nuova Cattedrale. Da una ricerca storica realizzata da Corrado Pisani, storico molfettese, possiamo leggere qui di seguito (con qualche piccola rettifica/aggiunta) cosa scrisse il cronista dell’epoca: «La Città era bella di giorno per la numerosa gente accorsavi, ed oltremodo vaga di notte per la ricca illuminazione, particolarmente nel vasto Borgo, ove era eretto alto obelisco di palmi 180 (metri 47,4), ed intorno a quelle mura ed abitazioni si contavano fino a sei mila lumi. Il Tempio verso la sera vie più sembrava, per servirmi delle voci di quelli che ivi intervenivano, un celeste Teatro. La musica fu disimpegnata da’ primi virtuosi di Provincia e colle carte del celebre maestro di cappella napolitano Sr. D. Fedele Fenaroli. La gran Festa cominciò nella mattina della domenica con lunga e devota processione, che uscì dalla vecchia Cattedrale, ove era conservato il santo Corpo, dopo essersi questo riconosciuto da quell’Illustrissimo Monsignor Antonucci in presenza del Magistrato Economico, cioè Sr. D. Domenico Fragiacomo (Sindico dei Nobili), e D. Matteo Fiore (Sindico del Popolo), di onorevoli testimoni, di Periti, e di numeroso Popolo. Fu lo stesso sotto ricco, e leggiadro padiglione trasportato da’ quattro più anziani Canonici. Nel giorno si cantò il Vespro con pontificale dell’Illustrissimo Monsignor Michele Continisi Vescovo di Giovinazzo. Nella mattina appresso si celebrò la messa da esso Prelato: nel giorno vi fu cantata; nella terza mattina messa anche con pontificale dal Vescovo del luogo; e nell’ultima sera finalmente tra gli armonici accenti recitossi il dramma della Disfatta degli Assiri, musica, come si disse, del denotato Maestro di Cappella Fenaroli. Per ciascun giorno orazioni panegiriche de’ primi Oratori, e tra questi comparve il sempre lodevole Monsignor Arciprete Giuseppe Pilolla di Modugno. Vi furono diversi spettacoli. Commedia con intermezzo in musica, eseguita con universale approvazione di tutti li forestieri. Diversi popolari giochi, macchine di fuoco artificiale, e finalmente pose corona alla solennità, per ciò che riguardava il pubblica spettacolo, un pallone aerostatico, lavorato a bella posta da quel Cittadino Sig. D. Niccola Epifani, dotto giovane chimico, elevato in aria dopo un terzo d’ora di sua opera, avanti al mentovato erudito Monsignor Continisi, che vi ci volle personalmente assistere colli predetti del Governo, ed altri rispettabilissimi soggetti, che vollero parimente col fatto vedere, ed esaminarne l’impiego dell’arte. Dopo un terzo d’ora adunque il Pallone, che aveva palmi tre di diametro, e per conseguenza nove di circonferenza salì in aria ad onta del molesto vento, che spirava, quando gli applausi (perchè cosa non mai veduta in Provincia) di ben cinquantamila e più tra’ Cittadini, o Forestieri assordavano, per così dire, il cielo, ed in meno di cinque minuti, presa la direzione verso l’Ovest, nelle più alte regioni dell’aria scomparve dagli occhi». #sancorrado #patronodimolfetta #weareinmolfetta #pugliesinelmondo #ILM #puglia Anno celebrativo 9 febbraio 2005. Video realizzato da Mons. Giuseppe de Candia, ufficio Diocesi Migrantes, condiviso sul canale YouTube ilovemolfetta, dell'Associazione Oll Muvi. |
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