A Molfetta la Chiesa di San Giuseppe e le sue vetrate |
MOLFETTA 23/05/2021 La chiesa di S. Giuseppe, a Molfetta, è una chiesa a croce romana con una navata per ogni lato. Ogni navata comprende quattro cappelle e tre di esse presentano una finestra ad arco a tutto sesto della misura di cm. 80 di base x 290 cm. di altezza. Si è pensato di utilizzare dette vetrate per rappresentarvi sei figure di santi e beati che hanno incarnato lo spirito del messaggio salesiano, una figura per ogni vetrata. La realizzazione è stata affidata a Maria Bonaduce. Le vetrate istoriate artistiche in oggetto sono realizzate con vetri antichi soffiati a bocca colorati in pasta a 1200 °, trattati con grisaille cotti a gran fuoco legati a piombo. VETRATE CAPPELLE DI SINISTRA Le tre vetrate delle tre cappelle di sinistra rappresentano tre santi: S. Filippo Neri, San Giovanni Bosco e San Francesco Di Sales. La figura di S. Filippo Neri è ambientata in un tipico angolo di centro storico ed ha accanto un bambino con povere vesti ad indicare il contesto in cui ha operato il santo e il suo amore per i più piccoli. Con una mano regge un libro di preghiere posato in corrispondenza del cuore infatti si narra che nei momenti di profonda unione con Cristo il suo cuore subiva una sorprendente dilatazione. Con l’atra mano conduce il bambino verso una porta illuminata. San Francesco Di Sales viene rappresentato all’interno di una chiesa e con l’abito di porpora dei vescovi. Ha tra le mani una penna d’oca ed un libro simboli del suo carisma. Sullo sfondo si intravede un altare con l’immagine di Gesù con accanto un fanciullo ad indicare l’amore, a somiglianza di Cristo, verso i più piccoli. S.Giovanni Bosco ha accanto un giovane discepolo alle spalle del quale cresce una pianta rigogliosa simbolo della crescita e promozione della gioventù operata dal santo. Invece nella mano destra regge il Vangelo. Sullo sfondo luminoso si intravede la figura della Vergine Maria che li protegge. VETRATE CAPPELLE DI DESTRA Le tre cappelle di destra rappresentano tre beati: Carlo Acutis, Chiara “Luce” Badano e Piergiorgio Frassati. Carlo Acutis è in cammino lungo una strada ricca di curve a indicare il suo percorso doloroso e regge sulle spalle uno zainetto contenente un computer. A guidarlo è l’Eucarestia, che simile a un sole, lo sovrasta. Chiara Badano, detta Chiara Luce per la luminosa bellezza del suo sguardo , è rappresentata come una delle vergini scaltre della parabola di Gesù con la lucerna tra le mani. Il suo è quasi un gioioso passo di danza che trascina dietro di se giovani di tutte le razze e nazioni. Il bastone e la veste scarlatta stanno a indicare il suo cammino di sofferenza a causa della malattia che la condurrà alla morte. Infine Piergiorgio Frassati, un giovane intellettuale amante della montagna e dei poveri. E’ rappresentato con il costume da scalatore del suo tempo sulla cima di una montagna con tra le mani un pezzo di pane che sembra porgere al mondo e il tipico bastone degli scalatori simbolo del duro cammino della sofferenza che conduce alla vetta della grazia. |
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