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Vita di un emigrante: Amore, Coraggio, Sacrificio e Resilienza


Vita di un emigrante: Amore, Coraggio, Sacrificio e Resilienza MOLFETTA 02/03/2021

L' Associazione Oll Muvi, conosciuta nel mondo come I Love Molfetta, attraverso i numerosi contatti ha segnalato ad una giovane studentessa napoletana, molto preparata sull'argomento dell'emigrazione italiana, il libro scritto da un emigrante: Franco Tammacco. Abbiamo ricevuto e condividiamo con voi la recensione inviataci da Mariachiara Palomba in cui viene descritto il libro "Vita di un emigrante".

Francesco Tammacco, nato a Molfetta nel 1930, all’età di 19 anni emigra in Venezuela e nel 1972 si trasferisce negli Stati Uniti dove ancora oggi vive.
Questo libro racconta la lunga e travagliata, ma anche meravigliosa, vita di Franco.

L’autore è uno dei tanti che “ce l’ha fatta”, che è riuscito a portare a termine il suo progetto migratorio nonostante quest’ultimo abbia subito vari cambiamenti.

L’autobiografia di "Franco" si presenta in modo totalmente familiare; sfogliando le pagine e leggendo le vicende della sua vita sembra di conoscerlo da sempre.

Il modo in cui la sua storia viene raccontata riesce ad avvicinare ed appassionare i lettori, le pagine scorrevano veloci ed io da lettrice mi sentivo parte di una storia fantastica. Mi sono sentita catapultata all’interno del libro, ho sofferto con lui e la sua famiglia versando qualche lacrima per la sofferenza che provava, ma ho altrettanto provato gioia, sorridendo ed emozionandomi per le belle notizie e per la vita che si apprestava a vivere.

Per tutta la durata del libro ho pensato alle parole che potevano descrivere al meglio la sua storia, le uniche che ho trovo adatte sono: “amore”, “coraggio”, “sacrificio” ma forse la più importante è “Resilienza”.

Amore, perchè ce ne vuole tanto per rimanere uniti nella tempesta, e stringersi nella gioia;
Coraggio, perchè la scelta di lasciare il proprio paese non è mai semplice e scoprire le tappe della vita di un emigrante fa capire quanto ce ne vuole insieme alla forza per compiere questo passo;
Sacrificio, non tutti avrebbero messo in gioco se stessi, sacrificato la propria gioventù per aiutare la famiglia;
Resilienza, perchè non è facile vivere lontano da tutti e reinventarsi ogni giorno, cadere e rialzarsi leccandosi le proprie ferite.
Non è semplice svegliarsi sempre una persona migliore, un uomo migliore.

Parliamo di un uomo con la “U” maiuscola, che non si è mai, o quasi, lasciato abbattere dalle vicende e dagli ostacoli che è stato costretto a superare, che ha trovato sempre la forza e la voglia di ricostruire tutto da zero , di non essere mai l'uomo del giorno precedente, che è riuscito a trovare sempre un nuovo lavoro, che ha saputo dire “basta” quando era il momento ma che ha soprattutto saputo prendere per mano la propria famiglia accompagnandola in un viaggio che li avrebbe portati a chiamare finalmente un continente, non più con il nome che tutti conosciamo “America”, ma Casa.

Tra le cose che più mi hanno colpito, troviamo il senso di comunità che legava i molfettesi in Venezuela.
È evidente il rapporto di amicizia, rispetto, solidarietà che intercorre tra queste persone dal medesimo destino.

L’aiutare senza chiedere nulla in cambio, chiedere aiuto in silenzio.
Il pudore ma mai la vergogna nel chiedere aiuto, perchè non bisogna mai aver vergogna di chiedere una mano nel momento del bisogno.
Non c’è una sola pagina in cui viene negata una richiesta di aiuto. Questo è ciò che chiamo famiglia, che non deve essere per forza di sangue, ma deve essere legata da un qualcosa che va oltre.
Quella dei migranti è una grande famiglia legata da un fil rouge chiamato “speranza”, “libertà”.

L'emigrazione è un tema che ho particolarmente a cuore, tanto da renderlo oggetto della mia tesi di laurea, e sono davvero onorata di aver potuto leggere questo pezzo di storia.

Ringrazio Roberto Pansini, la persona di collegamento con le comunità degli emigrati molfettesi sparsi nel mondo, in particolare per avermi raccontato di Franco.
Ringrazio Mons. Giuseppe De Candia per la dedica e le belle parole spese per me.
Ringrazio infine Franco Tammacco, per aver condiviso con me la sua storia, per avermi reso partecipe della sua vita e per avermi fatto sentire parte della sua famiglia.

M.P.

Noi dell'Associazione Oll Muvi, quelli di I Love Molfetta, ci complimentiamo per le belle parole e l'ottimo riassunto del libro da parte di Mariachiara, ci auguriamo, dopo la sua Laurea, di poterci incontrare negli USA, magari ad Hoboken, e farle conoscere "nonno Franco" e tutta la grande comunità degli emigrati molfettesi in America.

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