Dall ' Australia: come sempre preghiamo la nostra Madonna dei Martiri |
MOLFETTA 09/01/2020 L'Australia brucia e vive momenti apocalittici. Il racconto di un emigrante molfettese. Sono giorni terribili quelli vissuti dalla popolazione australiana tra la fine del 2019 e l'inizio di questo 2020. Le immagini di vaste aree boschive completamente in fumo hanno fatto il giro del mondo, così come quelle di animali messi in salvo dalla popolazione o purtroppo rimasti vittime delle intense fiamme che hanno avvolto più zone dell'isola. Le alte temperature, salite sabato scorso sino ai 48 gradi, hanno alimentato focolai soprattutto nella parte interna dell'Australia e attualmente, nonostante la situazione sia migliorata a causa dell'arrivo delle piogge, l'aria è irrespirabile e la visibilità pessima soprattutto nella zone costiere. E' nella parte sud dell'Australia che Francesco Adesso, classe 1948, vive da oltre 50 anni con la sua famiglia. Nato e cresciuto a Molfetta, come in tanti tra gli anni '50 e '60 insieme ai suoi genitori è emigrato in Australia, a Port Pirie, importante centro costiero meridionale. Secondo la tradizione molfettese non poteva che intraprendere il "mestiere" di pescatore. così come due dei suoi figli, oggi titolari di un'impresa ittica. «Difficilmente si sente parlare dell'Australia - racconta Francesco - ma effettivamente questo è un momento davvero drammatico. Le temperature in questi giorni sono elevatissime tanto che molte attività lavorative sono ferme. Stiamo tutti bene, ma abbiamo trascorso giorni di inferno: molte abitazioni, a circa 30 chilometri da noi, nella parte più interna, sono state completamente divorate dalle fiamme. Eppure - prosegue il 72 enne di Molfetta - non è la prima volta che la temperatura raggiunge valori così elevati, così come non è la prima volta che su più punti dell'isola si sviluppano incendi». Secondo quanto affermato dall'emigrante molfettese, legatissimo alla sua città in cui torna almeno una volta all'anno, a rendere quasi apocalittica la situazione è stata l'intensità del vento. «Le nostre coste sono state sferzate da un vento superiore agli 80 km/h, che si è avvertito allo stesso modo anche nell'entroterra. E' stato terribile e ancora adesso respirare è difficoltoso per il fumo giunto anche qui a mare. Siamo in casa da quasi una settimana, così come ci è stato consigliato. Tutta la macchina dei soccorsi è impegnata altrove, per questo ci è stato indicato di non rischiare la nostra vita». Stanno bene anche le altre comunità di Molfettesi di Sidney, Adelaide Port Pirie e Fremantle, che stanno superando il drammatico momento con coraggio e tenacia. «Come sempre preghiamo e ringraziamo la nostra Madonna dei Martiri - conclude la chiamata il signor Adesso, alludendo alla patrona di Molfetta - che da sempre ci da il coraggio di affrontare le difficoltà a migliaia di chilometri di distanza dalla nostra terra». fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Ed. Bari scritto dal giornalista molfettese Matteo Diamante |
© 2024 Associazione culturale “Oll Muvi” - Molfetta - CF 93369320721 Privacy - Credits |