Alle valige di cartone hanno sostituito i trolley: si torna ad emigrare |
MOLFETTA 31/10/2019 Alle valige di cartone hanno sostituito i trolley, ma milioni di italiani – spinti da una situazione economico-sociale che disattende molte delle aspettative su un futuro in questo paese – sono tornati ad emigrare all’estero come molti dei loro antenati. A confermarlo è il Rapporto Migrantes sugli Italiani nel mondo, svelando proporzioni del fenomeno emigratorio che rendono ridicoli e strumentali gli allarmi e le campagne razziste sull’immigrazione. Su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia a gennaio 2019, alla stessa data ben l’8,8% di questi ormai vivono all’estero. In termini assoluti, gli iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), aggiornati all’1 gennaio 2019, sono saliti 5.288.281. Gli immigrati stranieri in Italia sono 5.255.503 un numero equivalente, anzi inferiore. I dati sono contenuti nella XIV edizione del ‘Rapporto italiani nel mondo’ della Fondazione Migrantes e non temono smentite dai fatti. Dal 2006 al 2019 – si evince dal report – l’emigrazione italiana è aumentata del +70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a quasi 5,3 milioni. Quasi la metà degli italiani iscritti all’Anagrafe degli italiani residente all’estero è originaria del Meridione d’Italia, la classe di età più rappresentata è quella di coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni, ma subito dopo ci sono quelli tra i 18 e i 34 anni . Presente anche Molfetta alla XIV edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes. L’Associazione Oll Muvi (più nota come I love Molfetta) grazie a Mons. Giuseppe de Candia dell'ufficio Diocesi Migrantes ha preso parte alla presentazione nazionale del volume annuale dedicato agli Italiani nel Mondo curato da Delfina Licata, presso la sede di Roma La riduzione della popolazione in Puglia è un dato conclamato. La stessa Molfetta ha visto ridursi la sua popolazione di 3187 abitanti dal 2001 (62478 abitanti) al 2018 (59291 abitanti), “vantando” un numero di emigrati in tutto il mondo superiore alle 50 mila unità. Un forte impatto sulla riduzione della popolazione è l’esigenza, soprattutto per i giovani, di trovare un’occupazione o un lavoro all’altezza delle loro aspettative. In questi ultimi anni proprio l'Associazione Oll Muvi, attraverso l'organizzazione di numerosi eventi socio culturali, ha avuto un ruolo importante nel riavvicinare le comunità di emigranti alla propria terra natìa. «L'emigrazione non riguarda più solo i cosiddetti "cervelli in fuga" - ha commentato Roberto Pansini, presidente dell’Associazione Oll Muvi - ma una fascia di popolazione dalla formazione più eterogenea che, messa a dura prova dalla crisi, cerca all'estero le opportunità che in Italia non trova. L'attuale comunità di Italiani emigrati è sicuramente un'entità molto diversa da quella che si incontrava 50 anni fa. Il tipico emigrato con la valigia di cartone non esiste più. Oggi, tra l'altro, non si emigra, ci si sposta all'estero. Gli Italiani o Pugliesi che ho incontrato nel corso di diversi viaggi – ha concluso l’ideatore del brand I love Molfetta - hanno fatto proprie le caratteristiche del luogo dove vi sono trasferiti: sono dinamici, pieni di iniziativa, flessibili e sempre disponibili alla mobilità. Insomma, la realtà dell'Italiano immigrato che fa il cameriere in una pizzeria italiana che mi aspettavo di incontrare esiste ancora, ma è solo l'antiporta di una realtà diversa, più moderna, dove la realizzazione personale si incontra molto più frequentemente che in Italia». fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno Ed. BARI del 31 ottobre 2019 scritto dal giornalista molfettese Matteo Diamante |
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