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Puglia, la grande fuga Ventimila giovani partiti


Puglia, la grande fuga Ventimila giovani partiti MOLFETTA 29/08/2018

I dati Istat sugli under 30 che hanno deciso di lasciare la regione
Gesmundo: «Si scappa dal poco lavoro che quando c’è è precario»

Noi dell' Associazione Oll Muvi, quelli di I Love Molfetta, sempre attenti alla grande comunità degli emigrati molfettesi nei cinque continenti, vogliamo condividere con i nostri followers questo articolo importante, da non sottovalutare assolutamente.

Una fuga che deve far riflettere: dal 2008 a oggi hanno abbandonato la Puglia 20 mila giovani under 30.

Sarà per studio e per lavoro, fatto sta che gran parte delle energie vitali della società pugliese si sposta privando le comunità delle qualità necessarie a supportare la crescita economico-sociale dei comuni.

La denuncia arriva dalla Cgil che ha rielaborato i recenti dati forniti dall’Istat.
Il risultato? Tredici città pugliesi figurano nella top 50 se si considera la percentuale tra popolazione nella fascia d’età 18-30 e che va via.

La classifica è guidata da Molfetta con il 14,3% di giovani che emigra seguita da Modugno (13,3%), San Severo (12,6%), Martina Franca (11,3%) e Taranto (11,2%). Sono dodici invece i comuni inseriti nella graduatoria per valori assoluti. Con Taranto terza in Italia che ha visto emigrare 3.643 giovani, Bari sesta con 2.971 e Foggia nona con 2.599.

«Ci affanniamo a discutere, polemizziamo — attacca Giuseppe Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia —, ci scontriamo con punti di vista a volte divergenti su tempi e politiche da mettere in campo per lo sviluppo della nostra regione. Ma mentre tutto questo avviene il rischio sempre più forte è che perdiamo il soggetto principale del nostro agire, i giovani. I dati sono spaventosi. L’emigrazione giovanile rischia di portare a una desertificazione sociale che condannerebbe definitivamente questa regione, e la riflessione vale per l’intero Mezzogiorno. Se non si agisce in fretta, con investimenti pubblici, se non si torna indietro da una strada che attacca il lavoro e i diritti, se non si moltiplicano le iniziative di sostegno all’occupazione giovanile, gli effetti dell’estrema precarizzazione saranno questi».

fonte corriere del mezzogiorno bari
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