La lingua italiana e' di moda a New York: Italian is cool |
MOLFETTA 01/07/2018 La lingua italiana è di moda a New York. Nuova scuola bilingue a Harlem Sono più di 50 mila i ragazzi che studiano l’italiano negli stati di New York, New Jersey e Connetticut. E ora partono nuovi programmi di bilinguismo come quello di Harlem e Brooklyn. «Italian is cool», l’italiano è una lingua bella, divertente e utile. E’ lo slogan con cui lo Iace, Italian American committee on education, da anni promuove la nostra lingua nelle scuole di New York e dintorni. E i risultati si vedono: negli ultimi cinque anni è più che raddoppiato - da 22.000 a 54.000 - il numero di ragazze e ragazzi che studiano l’italiano, dalle elementari al liceo, nei tre stati di New York, New Jersey e Connecticut. Le due scuole bilingui Ora cresce anche il numero dei programmi bilingue inglese/italiano, grazie a quelle che Francesco Genuardi, il console generale a New York, ha chiamato le «Tiger Moms» (mamme tigri) italiane per la loro tenacia e determinazione. E così il primo programma bilingue italiano-inglese a Manhattan inizierà il prossimo autunno nella scuola pubblica PS242, una «Magnet Academy» ad Harlem. Un altro programma bilingue è già al quarto anno presso la PS112 di Bensonhurst, a Brooklyn. Il racconto In generale sempre più famiglie mostrano interesse per il bilinguismo italiano-inglese (l’insegnamento di tutte le materie meta’ tempo in italiano e meta’ in inglese): un terzo programma infatti è pronto per essere lanciato a Williamsburg, Brooklyn. E anche a Staten Island, il borough più popolato da italo-americani, si parla di una simile iniziativa. «Siamo convinte che il bilinguismo faccia bene alla crescita dei bambini sia dal punto di vista scolastico sia per il loro carattere e la loro apertura mentale - dice Stefania Puxeddu-Clegg, una delle organizzatrici -. Io mi sono trasferita a New York da Londra quattro anni fa quando mio figlio aveva cinque anni e da allora ho cercato, invano, una scuola pubblica che offrisse anche l’italiano». L’unica che lo faceva, la PS112 di Brooklyn, non aveva spazio: per il primo anno dell’asilo aveva ricevuto 242 richieste per soli 18 posti disponibili. Continua a leggere l'articolo fonte corriere.it |
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