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A settembre, ritornano...

MOLFETTA 16/08/2017

Settembre per i “Molfettesi nel mondo” ha un sottofondo: in America voglio andar… la vecchia canzone dei desideri di libertà, di lavoro, di pane, di rispetto della persona, di futuro assicurato.

Si apre uno squarcio nell’universo a Molfetta e ci si accorge che, ovunque nel mondo, batte un cuore per questa città.

Le generazioni si susseguono e la quinta generazione, sull’invito del nonno, vai a Molfetta per capire chi sei, dall’estremo ovest dell’Australia, Fremantle, incontro l’entusiasmo di una famiglia giovanissima che viene ad onorare le proprie radici. O dagli USA per vacanza, perchè solo qui ci sentiamo in famiglia.

Forse "in America voglio andare" bisognerebbe cambiare, "in Italia voglio tornare"

A settembre Molfetta vive il turbinio dei continenti per fortuna senza la Babele delle lingue ma con il solo dialetto, respiro dell’anima profonda delle mille origini di questa nostra grande lingua.

USA o Australia, Argentina o Venezuela, Europa o Asia si intendono con questa musica di fondo, il dialetto, scritto come uno spartito per un’orchestra mondiale.
Non ci si presenta, a settembre a Molfetta, con il proprio cognome quando ci si incotra mèzze o vurghe, "come scimme" è il saluto ufficiale, il ponte che unisce tempo e spazi, vicini e lontani.

Forse noi che abbiamo l’onore di abitare la nostra città d’origine, dovremmo rispettarla di più, volerle più bene, tenerla più pulita. E quando ci capita di incontrare o venire a sapere della venuta dei nostri all’estero, dovremmo gioire e dar notizia con i mezzi che oggi abbondano.

I nostri all’estero desiderano essere apprezzati per il coraggio dimostrato ad andarsene e dell’amore che dimostrano tornando. Sono certamente felici se qualcuno dà notizia del loro ritorno sia pure per vacanza.

Forse tanti dei nostri Molfettesi all'estero canterebbero volentieri la canzone.... in Italia voglio andare…

Mons. Giuseppe de Candia
Ufficio Diocesano Migrantes