Molfetta: l'origine del dialetto, la cultura locale, i tesori nascosti della città |
MOLFETTA 23/11/2014 Don Giuseppe de Candia, padre spirituale dei molfettesi nel mondo e Dir. Migrantes Puglia, ha realizzato dei video con musica e voce, dove racconta: "Molfetta, l'origine del dialetto la cultura locale, i tesori nascosti della città". Don Giuseppe ha girato il mondo: 40 volte è stato in America, 12volte in Australia, poi in Argentina, sempre alla ricerca di molfettesi, sempre con il valorizzare le nostre tradizioni nei vari continenti. Il dialetto un'inestimabile valore. Purtroppo oggi la tendenza è quella ad abbandonarli, i dialetti. Eppure, bisogna ammetterlo, sono una ricchezza insostituibile, in particolar modo quando all'estero incontri i tanti emigrati pugliesi. "Definiscono meglio le cose, le personalizzano. Danno una seconda prospettiva e poi una terza, una quarta, tutte quelle che possono stare nelle variazioni geografiche, di campanile." Sì, perchè i singoli dialetti sono realtà in movimento, si evolvono di paese in paese, liberi dalla prigionia delle convenzioni e delle regole scritte. L’unica che possiedono è la cifra del territorio: anche il parlato ha un colore. A lungo sono stati il solo mezzo di comunicazione di parte del popolo della penisola; ora, lasciamo che si arrochiscano in gola agli anziani, testimoni di un tempo che non sappiamo farci bastare. Neanche per conservare una cultura preziosa. La scuola ne disincentiva l’apprendimento, sono bollati come vecchiumi, inutili retaggi di passato e d’ignoranza, sebbene ignoranza sia proprio abbandonare i tesori che custodiscono. La loro eredità, infatti, sorpassa i confini paesani, non stabilisce un dogma immobile ma certifica un’evoluzione, una simbiosi coi luoghi e la geografia delle cose che scava più a fondo del generico italiano. Lasciamo, insomma, che sbiadiscano, che perdano quella capacità di coesione che portano in punta d’intesa, con un motto o una cadenza, una frase tale da farci sentire a casa. E quelle frasi, il dialetto, sa come abbreviarle: riesce a sintetizzare, a racchiudere in un grappolo di sillabe intraducibile una sensazione, uno stato d’animo, un consiglio, una battuta di spirito. Oppure un ricordo. Non serve nascere fra i campi: in ogni piazza, vicolo o palazzo ci sono storie che possono essere raccontate solo in dialetto, perchè in dialetto sono state vissute. Crescere una generazione con l’idea che esso sia qualcosa di basso, quasi vile, inadatto all’educazione intellettuale, è un errore davvero epocale. Cancellando la voce che riporta il passato, si cancella anche il futuro. Conosciamo molto bene la cultura e la versatilità di don Giuseppe de Candia, a noi dell'Associazione Oll Muvi, meglio conosciuta con il logo I Love Molfetta che siamo tra "i primi suoi fans", ha concesso e omaggiato di questo suo gran lavoro da condividere con tutti voi, cercando anche grazie al Vostro aiuto di raggiungere i tanti molfettesi sparsi nel mondo. Metteremo on-line i video da Lui realizzati, sono favolosi, simpatici e sono già storia. "This is Molfetta" |
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