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Don Tonino: il racconto di un grande uomo


Don Tonino: il racconto di un grande uomo MOLFETTA 28/01/2014

Condividiamo un articolo su don Tonino, Vescovo di Molfetta

Bari - CROCE E FISARMONICA, un ossequio a don Tonino Bello, pastore di anime e irremovibile dispensatore di pace

"Nella casa natale, di Don Antonio Bello, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica".

Questo disegno ingenuamente e sinceramente inteso ha ispirato per molti versi “CROCE E FISARMONICA”, accolta con successo di pubblico al Teatro Kismet di Bari.

Originale e autentica performance teatrale di Carlo Bruni ed Enrico Messina con Enrico Messina e Mirko Lodedo, regia di Carlo Bruni, musiche dal vivo di Mirko Lodedo, è stata realizzata con il sostegno di Pax Christi.

Lo spettacolo costruito e realizzato come la sintesi del ricchissimo patrimonio umano e religioso, lasciatoci dal Grande Vescovo di Molfetta da tutti conosciuto come Don Tonino Bello, non vuole assolutamente costruire un ricordo fine a se stesso; ma intende rivelarsi come segno del passaggio di un grande religioso e di un grande uomo, capace di mettersi in gioco, senza remore e senza se, sempre vicino agli ultimi in una umana e profonda dedizione verso il sociale, senza però venir meno al suo più profondo credo religioso e dedizione a Cristo, tutti elementi di fondamentale rilievo per chiederne una meritata santificazione.

E’ il racconto di un mito, di un grande uomo, di un consolidato anticonformista che ha fatto parlare di se soprattutto all’interno della laicità. La pièce condensa al suo interno tutto il sud, la fede nelle sue diverse sfaccettature, le riforme di Don Tonino per la conquista della pace e il suo incondizionato impegno sociale, il tutto portato in scena con l’ausilio del suono della fisarmonica, come una ballata d’altri tempi.

Don Tonino Bello non fu un uomo banale, non contrappose mai felicità e dolore, anzi considerò per se e per gli altri, un percorso doloroso occasione di crescita e redenzione, condizione che avvicina l’uomo al Calvario di Gesù Cristo.
Non si allontanò mai dai suoi propositi, anche stremato nelle forze e aggredito dal cancro, si recò a Sarajevo nel ’92 in piena guerra civile per invocare pace.

“Antonio Bello è stato Vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (LE) nel 1935, è morto a cinquantotto anni nell’aprile del ’93, a Molfetta”.
Chiamato affettuosamente dalla gente Don Tonino, Monsignor Bello è stato un uomo di Dio, che ha saputo esercitare il suo mandato coniugando il credo evangelico, con una straordinaria umanità e un sano anticonformismo capace di disorientare i più audaci rivoluzionari.

Seppe accostare alla sua fede profonda, un’autentica laicità. Il titolo della performance di Bruni “croce e fisarmonica” mirabilmente associa questi due elementi. Molto della vita di Don Tonino Bello è stato raccontato dalla gente che lo ha conosciuto, lo spettacolo infatti tende ad esaltare la profusione di Don Tonino Bello per il sociale, esaltandone soprattutto le doti umane, cercando di svestire il mito irreale che intorno a lui si è creato, riportandolo all’originale significato che la tradizione classica attribuisce alla parola mito: un punto di riferimento capace di favorire la coesione sociale, culturale ed etica.

fonte : Puglialive.it > Maria Caravella
 


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