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...E vennero chiamati i conigli di Torre Pelosa

MOLFETTA 22/05/2013

".... E vennero chiamati i conigli di Torre Pelosa" romanzo denuncia dello scrittore e poeta Francesco Saverio Sammarelli , vincitore di importanti riconoscimenti di diverse Accademie e vari concorsi nazionali di poesia.
Il libro, edito da WIP, traccia un quadro di una Italia corrotta, alimentata da intrecci tra politica ed imprenditoria, dove il protagonista si trova a naufragare in una società venduta al malcostume e diventa preda ambita di un branco di gente senza scrupoli a tutti i livelli e di una pittoresca schiera di parassiti.

Sarà quindi spinto sul baratro del precipizio , complice una giustizia che non funziona, pastoie burocratiche, dove tutto resta impunito e dove vincono i più forti e i più furbi. Ma a distoglierlo dall' ultimo gesto sarà la presenza di un caro amico virtuale e i ricordi che lo ricondurranno a Dio e faranno sì che il protagonista metterà ordine al presente diventando il vincitore e non più il vinto.

Nella piacevole serata di giovedì 23 maggio a Bari, presso la Sala della Provincia con inizio alle 18.00 si discuterà in maniera leggera dei grandi temi e valori della vita: di amicizia, amore, sesso, famiglia, Dio, fedeltà, lavoro, ideali, politica, corruzione.

Ad animare la presentazione del libro ci saranno due bravissimi attori baresi che reciteranno alcune poesie in vernacolo: Floriana Uva e Maurizio Sarubbi, il critico ed esperto del dialetto barese Nicola Cutino, la pittrice ed animatrice di un salotto letterario Anna Sforza, l’editore della WIP Stefano Ruocco, l’autore del volume F. Saverio Sammarelli che verrà intervistato dalla giornalista, di Molfetta, Paola Copertino quasi fosse una conversazione fra amici che si ritrovano a discutere delle tematiche che da sempre affascinano e caratterizzano la vita di ogni uomo.

Il libro è stato presentato con grande successo alla presenza del critico d’ arte Vito Cracas nella serata di domenica presso la Sala Murat a Bari nell’ ambito dell’ iniziativa della mostra d’ arte “Io speriamo che me la cavo” organizzata dall’ Accademia di Belle Arti di Bari.

Visto il consenso di pubblico e critica si è deciso di riproporre la presentazione presso un’ altrettanto prestigiosa cornice, quella sullo splendido lungomare di Bari.