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Anima Mea il festival a Molfetta


Anima Mea il festival a Molfetta MOLFETTA 16/10/2012

Alessandro Ciccolini e l'orchestra barocca Orfeo Futuro chiudono Anima Mea, a Molfetta, oggi martedì 16 ottobre 2012 nella Chiesa di San Domenico

Immerso nella musica del Seicento, il festival Anima Mea si trasferisce per la serata di chiusura dall’Inghilterra di Carlo II alla Germania di Leopoldo I.
E nel suo viaggio sonoro in Bassa Sassonia, questa sera martedì 16 ottobre, con il concerto «Il principe della Luna», in programma nella chiesa di San Domenico di Molfetta alle ore 20.30, con ingresso libero, entra virtualmente nella Biblioteca Augusta di Wolfenbüttel per dar voce a una parte di quelle musiche, praticamente sconosciute, che fanno parte del prezioso manoscritto compilato per volontà di Augusto di Brunswick-Lüneburg.

Sarà l’Ensemble Orfeo Futuro, formazione di riferimento della rassegna diretta da Gioacchino De Padova e, anche quest’anno, inserita nella Rete dei Festival di Musica antica sostenuta da Puglia Sounds, a far risuonare, con la voce del soprano Silvia Frigato, alcune pagine inesplorate del Diciassettesimo secolo, raccolte in quest’antologia quattro secoli fa e da allora custodite nella biblioteca del piccolo centro situato nel cuore della Germania. In veste di direttore e primo violino ci sarà uno dei grandi interpreti del repertorio barocco, Alessandro Ciccolini, lui stesso autore, per questo concerto, della cantata «Ero e Leandro» nel solco della progettualità artistica di «Anima Mea», che accanto ad opere antiche, eseguite con strumenti e prassi storiche, propone musiche nuove, scritte anche appositamente per il festival, mantenendo, però, un rapporto esplicito con il passato.

Il programma presenta brani del tedesco Johann Heinrich Schmelzer e degli italiani Antonio Draghi, Antonio Bertali e Giovanni Valentini, questi ultimi due legati, come gli altri autori inclusi nel manoscritto Wolfenbüttel, alla corte di Leopoldo I. Lo stesso imperatore fu musicista e, dunque, come tale è presente nell’antologia fatta compilare dal principe Augusto di Brunswick-Lüneburg, il Principe della Luna, per l’appunto, ispiratore del titolo di questo concerto che, in realtà, è un "work in progress" di Orfeo Futuro. Per la stagione 2013-14 l’orchestra barocca fondata da De Padova prevede, infatti, oltre all’esecuzione di alcune musiche del manoscritto, anche la produzione di un’azione scenica lungo lo straordinario filo rosso che lega questo il manoscritto Wolfenbüttel alla pittura di Velasquez e alla nascita delle moderne teorie del teatro.
 


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