La Tombola: il gioco di Natale |
MOLFETTA 23/12/2011 Quando si dice che a Natale si respira un 'aria "diversa" non è un luogo comune. L'allegria negli occhi dei bambini, la semplicità di un sorriso spontaneo di un passante o la città addobbata con mille luci. Basta questo per dire che è già Natale. E’ innegabile quindi, definirlo un periodo particolare che da una carica diversa alla vita di tutti i giorni dell’anno. Un periodo dell'anno in cui si ha il piacere di rispolverare e compiere gesti antichi e rituali che sembrano rimanere immobili nel tempo. Il presepe, l’albero, i regali, le luminarie, i cenoni, sono tutto questo. Anche se siamo nell’epoca dei videogiochi e dei giochi sul computer, dei passatempi costosi, il Natale è da sempre sinonimo di tradizione piuttosto che di innovazione. Ecco che durante questa festività si torna un po’ indietro nel tempo e si riscopre un gioco antico e semplice: la tombola. La tradizione che lega il Natale alla tombola è di lunga data, essendo un classico “gioco d’azzardo” non si vince per l’abilità del giocatore ma per la sola fortuna della estrazione dei numeri, con questa ‘abilità’ possono giocare anche i bambini che in altri giochi sarebbero esclusi. Anni fa, a Molfetta, con i "nostri nonni" durante il gioco si mangiavano "i mandarini o i clementini" la loro "buccia" strappatta in pezzetti serviva a coprire i numeri sulle cartelle, o magari posizionata sulla "fornacella" per far evaporare l'odore di arancia in tutta la casa. Durante il gioco si estraevano i numeri, in genere accompagnati da commenti in rima e filastrocche in modo da mettere brio e freschezza alla ripetitività del gioco. L'annuncio generalmente include va anche citazioni derivanti dallla tradizionale smorfia napoletana , la stessa che anima le allegorie del piu' famoso gioco del lotto. Per cui ecco che che la Paura faceva 90, il Natale 25, il morto che parla il 48 e il numero 77 le gambe delle donne, che tanto divertiva i piu' piccini. Oggi tutto o quasi, avviene allo stesso modo. Forse non c' è piu' la fornacella ma il rituale è lo stesso. Anzi a Molfetta, le allegorie, legate ai numeri estratti, non vengono ricondotte solo alla smorfia napoletana ma anche alle nostre piu' antiche tradizioni e personaggi della storia locale. Navigando su internet si scopre la tombola nasce nel sud Italia, e in particolare in Campania. Il successo del gioco fu tale che però fu adottato con alcune varianti in tutto il mondo, anche se all’estero il nome tombola è sostituito con l’anglosassone housey-housey, o con lo housie della New Zealand, India e Australia, oppure con Lotto in Francia e con il famoso Bingo negli Stati Uniti d’America. Ritornando al Natale, possiamo tranquillamente affermare che la tombola continua ad essere modo carino per trascorrere una serata in famiglia, divertendosi, tutti insieme. Un modo anche per riscoprire il piacere del passato. Insomma che Natale sarebbe senza l'ambo, il terno o la quintina? Noi di I love Molfetta vi aguriamo cosi' tanta fortuna a Tombola!! |
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